Pasticcioni, frettolosi e distratti: gli italiani continuano ad avere lacune informative su alcune regole semplici ed efficaci di igiene orale quotidiana e a sottovalutare l’infiammazione gengivale. Secondo una ricerca di Top Doctor il 33% non sa che bisogna spazzolare i denti in verticale e non in orizzontale, il 68% li pulisce per meno di due minuti quasi sempre pensando a tutt’altro, senza concentrarsi su cosa sta facendo. Eppure l’infiammazione gengivale riguarda 30 milioni di italiani adulti, ovvero la metà della popolazione, ma appena il 17% riceve la diagnosi e solo il 3% dichiara di essere stato trattato per curare la malattia. Il risultato è un aumento dei casi di parodontite grave, e con essa del rischio di perdere elementi dentali: lo sottolineano gli esperti della Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (SIdP), in occasione della Giornata Europea delle gengive sane del 12 maggio, riferendo i risultati di un’indagine condotta a inizio 2022 da Key-Stone in collaborazione con SIdP su circa 1800 persone. I dati mostrano che con la stabilizzazione della pandemia grazie alle vaccinazioni gli italiani stanno tornando dal dentista, ma principalmente per motivi estetici: le procedure di sbiancamento sono cresciute del 24% rispetto al periodo pre-Covid, le richieste di allineatori trasparenti di ben il 130%, le sedute di igiene orale e le visite di controllo sono considerate per lo più a fini estetici e non per la prevenzione. Aver trascurato la salute delle gengive sta però richiedendo un alto prezzo da pagare: sono aumentati del 7% gli interventi di estrazione dentale a fronte di un numero costante di impianti di protesi, a indicare un numero sempre maggiore di italiani con difficoltà e disabilità serie dovute alla perdita di denti.

C’è ancora un enorme divario fra la prevalenza dell’infiammazione gengivale e la consapevolezza dei pazienti – osserva Nicola Marco Sforza, presidente SIdP – Un italiano su 3 sbaglia tecnica per spazzolare i denti che non vanno mai puliti in orizzontale, come molti fanno, ma con movimento rotatorio verticale. Se si usa lo spazzolino manuale, ma anche quello elettrico, oggi spesso suggerito dai dentisti e dagli igienisti, il movimento deve partire dalle gengive e passare verticalmente sul dente in modo da eliminare al meglio i residui di cibo e rimuovere la placca batterica che aderisce tenacemente nelle zone dei denti prossime alle gengive: mai al contrario, anche internamente, evitando di spazzolare con troppa forza per non creare danni sia ai denti che alle gengive. Per eseguire correttamente le manovre di igiene orale – precisa Sforza –  è necessario passare almeno due minuti a lavarsi i denti;  purtroppo la maggior parte delle persone ci mette molto meno e lo fa senza guardare cosa sta facendo e pensando a tutt’altro. Se non ci si concentra sulle manovre, – avverte l’esperto – è facile saltare dei punti e non spazzolare bene tutta l’arcata dentale, causando la comparsa della placca batterica, del tartaro e quindi dell’infiammazione gengivale oltre che dell’aumentato rischio di carie dentali”.

Per fortuna con lo stabilizzarsi della pandemia grazie ai vaccini, gli italiani sono tornati dal dentista ma le cure paradontali sono rimaste il fanalino di coda alla ripresa delle attività. “L’indagine Key-Stone, in collaborazione con SIdP ha messo in luce un aumento delle sedute di igiene e delle visite di controllo ma più per finalità estetiche che per prevenzione e cura – interviene Rodolfo Gianserra, Vicepresidente SIdP- Lo conferma il boom degli interventi estetici, dallo sbiancamento (+24%) agli allineatori trasparenti (+1305%) e soprattutto l’incremento del 7% delle estrazioni dentali, rispetto al periodo pre-covid, spesso conseguenza di infiammazione gengivale grave e non curata: solo il 17% dei pazienti riceve la diagnosi, appena il 3%  viene trattato con le terapie adeguate. Le cure parodontali  – osserva ancora Gianserra – sono appena il 4-5% del totale delle terapie erogate dagli studi dentistici, ma il divario fra numero di pazienti e diagnosi deve spronare tutti a porre maggiore attenzione a queste patologie per evitare che la loro prevalenza nella popolazione continui a mantenersi così alta e che le forme iniziali di parodontiti si aggravino con maggiore rischio di perdita di denti, maggiori necessità di terapia e maggiori costi determinati anche dalla necessità di sostituire i denti persi, ristabilendo funzione ed estetica”. 

 “Serve maggior consapevolezza da parte dei cittadini, ma anche degli stessi odontoiatri della necessità di effettuare diagnosi precoce e terapia parodontale, oggi più semplicemente, grazie alle Linee Guida europee adattate da SIdP e adottate in Italia con pubblicazione sul sito del Ministero della Salute. I dentisti possono fare moltissimo, usando sempre la sonda parodontale durante le visite di controllo, proprio come viene impiegato sempre lo specillo per la rilevazione della carie. Non a caso – conclude Sforza – il motto della Giornata Europea delle gengive sane quest’anno è ‘Cura le tue gengive’, per ricordare che è possibile fare molto per la prevenzione e cura e che la salute delle gengive non deve essere mai trascurata”.

 

GLI ERRORI PIU’ FREQUENTI DA EVITARE NELL’ESECUZIONE DELL’IGIENE ORALE

 1)       Usare tecnica errata

2)       Spazzolare troppo forte

3)       Non lavare i denti abbastanza a lungo

4)       Non guardare quello che si sta facendo

5)       Non usare il filo interdentale

6)       Non usare lo scovolino dentale

7)       Usare dentifrici sbiancanti contenenti paste abrasive

8)       Non sciacquare la bocca con l’acqua

9)       Pensare che sia sufficiente utilizzare un collutorio

10)        Usare spazzolini duri o troppo morbidi