Con il silenzio dei Carabinieri Forestali e del Parco del Delta del Po, tutto pronto per il Jova Rave Party senza che sia stata resa pubblica l’autorizzazione ambientale VIncA prevista per legge. Che, a questo punto, possiamo supporre non esista nemmeno.

A quattro giorni dal doppio show, che dista 75 metri da una Riserva Naturale dello Stato, e 185 da una zona Rete Natura 2000 ricompresa nel Parco del Delta del Po e sottoposta alle stringenti Direttive europee per la conservazione della fauna e degli habitat, nessuna autorizzazione è stata pubblicata (basta accedere agli albi pretori degli enti competenti), nonostante siano ampiamente trascorsi i 30 giorni dalla richiesta inoltrata il 25 maggio da un folto gruppo di associazioni tra cui Italia Nostra, e nonostante la legge preveda obbligatoriamente la Valutazione di Incidenza Ambientale  (VIncA) ai sensi del DPR 357/1997. Di più, prevista anche la pubblicazione almeno entro 30 giorni prima, per le osservazioni del pubblico, ai sensi delle Linee guida per la VIncA del 2019 ratificate dalla Conferenza Stato-Regioni. Ed infatti, ad esempio a Vasto, dove il sito dello show dista mezzo chilometro da una zona Rete Natura 2000, la VIncA per lo show che si terrà il 19 e 20 agosto, è pubblicata da settimane sul sito del Comune. Sconcertante – è il caso di dirlo – quanto si legge nel Nulla Osta dei Carabinieri Forestali Biodiversità sotto la cui competenza cade la Riserva Naturale “Pineta di Ravenna – sezione Piomboni”: “limitare al minimo il taglio o il danneggiamento della vegetazione”, “smantellare tempestivamente i cantieri al termine”, “effettuare l’alimentazione del carburante ed il rabbocco prevenendo sversamenti accidentali”, “provvedere quanto prima al ripristino morfologico e vegetativo”, “recintare con transenna metallica le aree pinetate della Riserva”, “gli effetti piroscenici [che si apprende saranno realizzati con fiamme libere posizionate sul palco, secondo un progetto non reso pubblico da nessuna parte], non potranno essere utilizzati con vento proveniente da nord est”. Finito qui. Nessun cenno al DPR 357/1997, nessun cenno agli habitat protetti, agli impatti luminosi, agli impatti acustici (e non si tratta certo delle usuali feste che hanno luogo a Marina di Ravenna), agli impatti elettromagnetici, così come nulla si dice per l’avifauna attualmente in periodo di nidificazione.  

Per Jovanotti non esistono le leggi? Enti piegati al volere politico ed al lucro di uno solo; complici nel mantenere i cittadini all’oscuro, nella più completa ignoranza delle norme e dell’ambiente? Jova Rave Party, un’altra storia tutta italiana. Ce n’è abbastanza per chiedere dimissioni subito per i vertici del Parco del Delta del Po e dei Carabinieri Forestali.