Trasformare il personale percorso di cura oncologico in uno spettacolo di danza contemporanea e hip hop, carico di musica ed ironia: Cristina Drei, paziente faentina di 43 anni, ha scelto la strada dell’arte per fronteggiare i demoni di 13 anni di lotta contro il cancro, ma soprattutto «per affrontare argomenti e problematiche di cui, secondo me, si parla troppo poco, finendo per diventare un tabù». La perdita dell’identità e della femminilità di fronte a capelli e peli che cadono a causa della chemioterapia; le difficoltà di accettare un corpo che muta a causa dei farmaci e menomato in seguito all’operazione chirurgica; l’induzione della menopausa, con tutto il carico di effetti collaterali che ne conseguono; l’ansia mista all’esigenza di non rinunciare a socialità e sessualità: sono tutte tematiche che rientrano all’interno dello spettacolo dal titolo “Pensavo Peggio”,che sarà presentato in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo e col patrocinio del Comune di Lugo mercoledì 12 ottobre al Teatro “Rossini” di Piazza Cavour 17 a partire dalle ore 21. Un evento ad offerta libera, senza bisogno di prenotazione, che sosterrà le attività che lo IOR porta avanti in Romagna legate al supporto della ricerca scientifica oncologica e all’assistenza gratuita dei pazienti.

Lo spettacolo è una raccolta di frammenti di vita della ragazza riadattati al linguaggio del teatro grazie alla collaborazione del coreografo Cristiano Buzzi, in arte Kris, ed Alimah Grasso, che ha aiutato nella stesura dei testi. Nel ruolo della protagonistaVittoria Markov, allieva della sedicesima edizione della fortunata trasmissione di Canale 5 “Amici” di Maria De Filippiche presta il volto alla paziente. «L’intenzione di questo spettacolo non è certo quella di minimizzare l’esperienza di una malattia come il tumore al seno: ho provato sulla mia pelle cosa significhi avere paura di morire e cercare la guarigione attraverso momenti traumatici come la deturpazione del proprio corpo o la perdita dei capelli – spiega Cristina – ma è nella mia natura guardare alle cose che mi succedono con ironia e leggerezza, che come spiega Italo Calvino “non è superficialità ma planare sulle cose dall’alto senza macigni sul cuore”. Il titolo della rappresentazione è già di per sé un manifesto in questo senso:“Pensavo Peggio” è ciò che mi sono sentita dire più volte dalle persone che mi incontravano e sapevano della mia malattia, come se una frase del genere possa effettivamente risollevare la persona che se la sente dire, come se essere pazienti significhi sentirsi colpevoli di difendere la nostra femminilità e portare avanti la nostra vita. L’auspicio è che chi sta attraversando la medesima esperienza possa comprendere come si possa “normalizzare” anche una situazione di angoscia e dolore con ironia e, appunto, leggerezza: ma soprattutto l’obiettivo è quello di parlare di argomenti ancora oggi un po’ tabù, che non fanno che rendere ancor più pesante il percorso di cura oncologico. La priorità dev’essere sì guarire, ma anche garantirsi la miglior qualità di vita possibile anche durante le terapie, senza rinunciare a nulla di ciò che amiamo».

 

«Ho assistito personalmente per la prima volta allo spettacolo a luglio in un teatro di Ravenna – spiega ilDirettore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – l’ho seguito peraltro accanto alSindaco di Lugo, Davide Ranalli: mi ricordo che l’abbiamo trovato molto interessante e godibile, ma soprattutto ci siamo accorti subitola forza con cui riusciva a far arrivare i messaggi che vuole veicolare alla platea, specie ovviamente a quella femminile. Da lì l’idea di portare questo evento anche sul territorio di Lugo, in un teatro prestigioso come il “Rossini”: ritengo che Cristina abbia scelto una maniera molto originale di parlare di un tema, quello del tumore al seno, che accomuna purtroppo molte donne.Ottobre è il mese della prevenzione del carcinoma mammario: sebbene si parli di un percorso di malattia e non di come evitarla, si tratta di un modo secondo me molto bello di porre il focus su quella che purtroppo rimanela neoplasia più comune per incidenza in Italia. Spero che la cittadinanza di Lugo e dintorni, da sempre molto attenta e sensibile alle iniziative che portiamo avanti, risponda numerosa perché si tratta davvero di uno spettacolo che merita e a cui vale la pena assistere».

«Siamo onorati di ospitare questo spettacolo sul palco del nostro rinnovato Teatro “Rossini” – conclude ilSindaco di Lugo, Davide Ranalli – un modo per ribadire che siamo al fianco dello IOR e delle sue tante attività in favore della ricerca e della solidarietà. Trasformare un percorso così complesso in un’occasione di riflessione attraverso la musica e la danza è un’occasione unica e il pubblico del “Rossini”, che sta tornando in questi giorni proprio in sala, sono certo che la saprà cogliere con entusiasmo».