Dopo tante sollecitazioni sulla necessità di interventi urgenti sulla mobilità, in questa fase di emergenza per la fase 3 del Covid-19, a partire dai manifesti di Legambiente, Fiab, Friday For Future, di Faenza, sulla campagna #andràtuttinbici, poi da altre prese di posizione, anche da parte del Tavolo Ambiente, aspettiamo di conoscere quali misure si intendono mettere in atto.
Lo stesso Consiglio Comunale ha votato all’unanimità una mozione, forse un po’ generica, per sollecitare interventi per favorire la mobilità sostenibile. Ricordiamo che una delibera della Regione Emilia Romagna, ha previsto per Faenza un contributo di circa 27mila euro (a cui vanno aggiunti almeno altri 11mila euro, da parte del Comune) per interventi strutturali dedicati alla realizzazione di: piste ciclabili; corsie riservate dedicate al trasporto pubblico locale; interventi per moderare la velocità delle auto e per facilitare la circolazione delle biciclette, monopattini, ecc.; rastrelliere per il parcheggio sicuro delle biciclette.
Altri 27mila euro sono disponibili per incentivi Bike to Work, per lavoratori residenti. Lo scopo evidente è quello di dare più spazio a ciclisti e pedoni per migliorare la vivibilità e la qualità dei luoghi, conciliare rispetto della distanza fisica tra le persone e accessibilità dello spazio pubblico, e la bicicletta, specie in questo periodo, è il miglior mezzo di trasporto per muovere più persone contemporaneamente, occupando meno spazio, pur mantenendo la distanza fisica. Per questo servono corsie ciclabili, anche temporanee, ricongiungendo percorsi già parzialmente esistenti, recuperare spazio, anche togliendo alcuni posti auto, rallentare la velocità con effettive zone 30, per favorire una mobilità dolce. Poi, in attesa di definire completamente il Piano Urbano per la Mobilità Sostenibile, serviranno progressivamente altri interventi più organici, all’interno dei quali va data priorità al problema della sicurezza stradale, per tutti, i pedoni, i ciclisti e mezzi motorizzati, incluso le auto. In questo senso ribadiamo le nostre critiche ai “cosiddetti dissuasori”, in alcune piste ciclabili, crediamo che invece di dimostrarsi strumenti per la sicurezza potrebbero addirittura accentuare la pericolosità degli incroci, per questo vanno trovate altre soluzioni che garantiscono il massimo di sicurezza e fruibilità. Dopo primi incontri con l’Amministrazione, nei quali abbiamo presentato alcune proposte specifiche, sia come Legambiente che come Fiab, siamo in attesa dell’incontro conclusivo per verificare le azioni immediate che l’Amministrazione si è impegnata a mettere in atto.