“Ci eravamo chiesti: “andrà tutto bene”? Ora, dopo due mesi di emergenza, i dubbi ci attanagliano sempre più. Dal punto di vista sanitario Faenza è stata piuttosto fortunata, infatti le percentuali di contagiati e deceduti sono più basse di tante altre zone anche a noi vicine, ma purtroppo dal punto di vista economico pagheremo lo scotto pienamente.
Giovedì prossimo, finalmente, in videoconferenza si terrà il primo consiglio comunale dall’inizio del Lockdown per l’emergenza Coronavirus” affermano i Consiglieri Comunali di Insieme per Cambiare Faenza Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi.

“Da oltre due mesi non riceviamo informazioni dall’amministrazione comunale sulle attività messe in campo per arginare la grave crisi economica conseguente a questa pandemia ed a questa serrata. Riteniamo che le pochissime decisioni prese fino ad ora non siano neppure lontanamente sufficienti a fare in modo che le micro, piccole e medie imprese, negozi, locali ed attività commerciali possano riprendere la loro attività in un minimo di normalità. Posticipare a giugno qualche piccola tassa lo consideriamo un provvedimento ridicolo e inaccettabile” continuano Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi.

“In questo periodo abbiamo e stiamo raccogliendo informazioni dagli imprenditori locali e si prevede che i 3/4 delle attività (fonte Corriere della Sera) faentine, senza i giusti aiuti, saranno a rischio fallimento.
In due mesi l’amministrazione non ha fatto nulla in questa direzione.
Noi proporremo e combatteremo perché si possano attuare quattro punti fondamentali:
1) azzerare le tasse comunali per le attività economiche almeno per i tre mesi nelle quali sono state costrette a rimanere chiuse, cosi come gli affitti sempre legati al periodo di lockdown;
2) se, come sembra, le riaperture saranno parziali e con regole penalizzanti per il proprio business, per i 6 mesi successivi alle date di ripartenza proporremo che tutte le tasse locali, affitti, suolo pubblico e tasse di pubblicità siano dimezzate alle attività che hanno subito danni dalle misure restrittive di questo periodo;
3) in particolare per i bar e ristoranti, se hanno la possibilità di mettere dei tavoli all’esterno, non bisogna fargli pagare la tassa di occupazione del suolo pubblico;
4) per i negozi in genere, dar loro la possibilità di stare aperti fino alle 23 e 7 giorni su 7;
Chiederemo inoltre che a brevissimo siano comunicate le date di riapertura e le regole precise alle quali dovranno sottostare le varie attività, in modo che si possano attrezzare ed organizzare.
Un Governo ha tutto il diritto di prendere provvedimenti straordinari per garantire la salute e il bene pubblico, ma poi ha il dovere assoluto di mettere nelle condizioni il proprio paese di poter ripartire e mantenere le proprie promesse che oggi non hanno partorito nulla di concreto.
Un primo cittadino, Presidente anche dell’Unione, dovrebbe battersi con tutte le forze per sostenere la sua economia, le sue aziende, i suoi commercianti al fine di dare loro la possibilità di resistere per poi rigenerare economia anche alle casse comunali.
Per concludere, occorre il coraggio di mettere mano al portafoglio, anche se il bilancio comunale non ne trarrà beneficio” afferma Insieme per Cambiare.

“Insieme per Cambiare intende lottare con tutte le proprie forze affinché l’amministrazione comunale faccia tutto quanto è possibile per mettere tutte le attività nelle condizioni di poter ripartire e, insieme, ricostruire una Faenza più forte e solida di prima.
Noi rinunciamo ai nostri compensi di consiglieri comunali di tutto il primo semestre 2020 e proporremo di creare un “fondo emergenza Coronavirus” chiedendo anche ai componenti della Giunta Manfreda, ai consiglieri regionali e al Senatore faentini di rinunciare per almeno 3 mesi ad una parte del loro stipendio per dare il buon esempio di solidarietà tenendo dei loro compensi la sola somma di 600€ mese per versare il restante nel citato fondo: una piccola cifra, ma sicuramente un segnale forte!
In momenti come questo è importante che la politica si ponga al pari dei cittadini, rinunciando ai privilegi da sempre garantiti ad una categoria spesso eccessivamente privilegiata anche nei momenti di difficoltà.
Noi già un mese fa avevamo annunciato e richiesto misure di questo tipo in un articolo diffuso a mezzo stampa e l’unico effetto ottenuto sono state le critiche del Sindaco che ci accusava di cercare consensi piuttosto che lavorare per la coesione di questo paese, ma dal Sindaco nessun tentativo di coinvolgere le forze politiche dell’opposizione neppure per aggiornamenti sulla situazione” proseguono Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi.

“In questo periodo nemmeno le Associazioni di Categoria sono state convocate ed ascoltate!
Ce ne siamo stati zitti, cercando per il bene della nostra città, di ridare fiducia all’amministrazione Comunale ma da allora nessun provvedimento degno di nota è stato preso. Il tempo di tacere è finito e inizieremo a gridare perché venga fatto ciò che è necessario per ricominciare, dando tutta la nostra disponibilità possibile per cercare soluzioni. Quindi Sindaco, se ci sei, batti un colpo!
L’Amministrazione Comunale non può limitarsi solo a fornire i dati statistici della situazione sanitaria dovuta al coronavirus, bisogna che metta in essere atti concreti!” concludono Paolo Cavina e Massimiliano Penazzi.