Rispetto alle comunicazioni della Lega Nord riguardo alle infezioni ospedaliere, va in primo luogo e fermamente chiarito che il fenomeno è sotto controllo e soggetto ad un trend di calo rispetto al 2016.

Le infezioni ospedaliere sono un tema di principale importanza a livello planetario. Si stima che nella sola Europa ogni anno 3.2 milioni di persone vengono colpite da questo tipo di infezioni ; l’ECDC ( Agenzia europea deputata al controllo delle infezioni) al fine di valutare l’impatto delle infezioni correlate all’assistenza (ICA) in Europa e di eseguire confronti tra gli stati membri, si è dotata di uno strumento comune di rilevazione, rappresentato dall’indagine di prevalenza. L’Italia ha sempre partecipato attivamente a questo protocollo ed nell’indagine in questione, ossia quella del 2016, la RER partecipa con 35 ospedali dei 135 italiani (Piemonte:42, Lombardia: 6, Toscana:7, Campania 3, Lazio 1…). La vasta adesione registrata rappresenta un chiaro riscontro dell’attenzione e sensibilità al tema del controllo delle infezioni e uso appropriato di antibiotici, che in Regione vede coinvolte tutte le Aziende sanitarie in diverse attività da oltre dieci anni.

Il dato medio regionale dell’8 per cento è in linea con quello nazionale e la Romagna ha una media di ICA inferiore al dato italiano: 7%. Nonostante ciò è forte e continuo l’impegno a migliorare la situazione. Tant’è vero che i risultati dettagliati di questo studio sono stati oggetto di una serie di incontri in AUSL Romagna, organizzati insieme all’Agenzia Regionale nell’Aprile 2017, con larga partecipazione degli operatori sanitari.

A conferma di quanto sopra, già nell’ottobre 2014 era stata istituita, in Ausl Romagna, una Struttura di Programma   per la gestione del rischio infettivo e uso responsabile degli antibiotici al fine di avviare, coordinare, implementare e verificare le attività relative alla prevenzione e alla gestione delle infezioni correlate all’assistenza nonché all’uso responsabile degli antibiotici. Secondo il rapporto 2017 della Regione sugli indicatori per valutare le Aziende sanitarie relativamente ai programmi di gestione del rischio infettivo, l’AUSL della Romagna riporta il punteggio più alto in Regione sulla valutazione della organizzazione per contrastare il fenomeno.

Per quanto attiene a Ravenna, grazie al supporto della Agenzia regionale, si sono avviati programmi specifici atti a contenere il fenomeno, anche attraverso l’assunzione e la formazione di personale qualificato sia medico specialista in malattie infettive, sia infermieristico addetto al controllo delle infezioni. Lavoro che ha portato ad una fortissima riduzione delle infezioni (circa il 50 per cento, come riportato anche ieri), come sarà certificato nella prossima rilevazione. Per fare un solo esempio, le infezioni da Klebsiella resistente ai carbapenemi sono passate da 56 infezioni nel 2017 a 20 del 2018.

Infine, ci chiediamo se il detrattore di turno con una modalità così superficiale, abbia effettivamente a cuore il problema, o se anche questa non sia l’ennesima strumentalizzazione, nel vano tentativo di screditare il buon livello delle cure che vengono assicurate in questo territorio.