Sono in lieve calo i morti sul lavoro in Emilia-Romagna: ma i numeri restano sempre molto alti, con 88 vittime nel 2022 e con gli episodi di infortuni che crescono a ritmo sostenuto.

Sono i dati dell’Osservatorio regionale degli infortuni sul lavoro della Cgil dell’Emilia-Romagna costituito dal sindacato per monitorare, attraverso i dati Inail, quando avviene in regione in merito alla sicurezza sui luoghi di lavoro.

Nel 2021 l’Osservatorio ha registrato 81.170 infortuni (contro i 74.066 del 2021, +9,6%), 5.703 malattie professionali (+2,2%) e 88 morti, quando erano stati 110 nel 2021. Il settore dei trasporti e del magazzinaggio rimane quello più a rischio con 21 vittime, seguito da agricoltura (11), costruzioni /7), commercio e riparazione (7), alloggio e ristorazione (5).

“Gli incidenti sul lavoro – dice il sindacato – continuano a colpire in maniera più dura le lavoratrici e i lavoratori dei settori più fragili ed esposti (donne, migranti, precari, il sistema degli appalti e dei subappalti). Basta osservare i dati dei settori in cui si registrano il maggior numero di denunce di infortunio: 7.359 denunce nel settore del trasporto e magazzinaggio, 6.904 denunce nella sanità (in cui si evidenziano ancora gli effetti del Covid-19), 5.279 denunce nel commercio, 4.496 denunce nel settore delle costruzioni, 3.904 denunce in agricoltura e agroindustria. I dati consegnano un imperativo: il tema della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro deve tornare a essere una priorità assoluta per le istituzioni a tutti i livelli. Si tratta di una strage insopportabile.

(fonte ANSA)