Continua e s’intensifica l’impegno della Cisl a favore del popolo ucraino. Infatti, dopo la campagna nazionale di raccolta fondi avviata i primi giorni di marzo in tutti i luoghi di lavoro, sui territori e nelle comunità locali per realizzare progetti umanitari, l’organizzazione sindacale mette a disposizioni delle famiglie ucraine i propri servizi per poter accedere ai due contributi erogati da Governo e CAS.SA.COLF.
Il primo, il contributo di sostentamento erogato dal Governo, è riconosciuto direttamente al profugo ucraino che ha trovato un alloggio in modo autonomo presso parenti o amici, in quote mensili da 300 euro per un massimo di tre mesi, a partire dalla data riportata sulla ricevuta di presentazione della domanda di permesso di soggiorno per protezione temporanea. Il secondo, il contributo CAS.SA.COLF, a partire dal 1° maggio, permette ai lavoratori ucraini iscritti alla CAS.SA.COLF di ottenere un contributo fino ad un massimo di euro 300 per il ricongiungimento familiare, ovvero un rimborso per le spese effettuate per l’ospitalità nella propria casa di parenti e familiari in fuga dalla guerra.
Ad oggi, sebbene negli ultimi giorni gli arrivi siano rallentati, sono 24.822 gli arrivi registrati in Emilia-Romagna di profughi in fuga dalla guerra in Ucraina, di cui 2.235 sono ospitati nei Cas, i Centri di accoglienza straordinaria. Le province con maggiori presenze sono Rimini, Bologna, Reggio Emilia e Modena. “In Romagna nel 2021 sono oltre mille i contratti per assistenti familiari gestiti dal Caf CISL Romagna – afferma Michele Mancini responsabile del Caf CISL Romagna – in maggioranza per badanti (884) più che per le colf (257). Gran parte delle badanti assistono persone in difficoltà e oltre il 60% di sono conviventi”. Su tutti i contratti attivati dal Caf CISL nelle tre province romagnoli, la percentuale di lavoratrici ucraine è certamente rilevante: a Rimini le lavoratrici ucraine sono il 39% di tutti i contratti da noi attivati, il 20,5% a Forlì-Cesena e il 14% nella provincia di Ravenna.
E’ un altro modo per fare la propria parte, per aiutare tante famiglie colpite da un’aggressione folle e sconsiderata. Un supporto – dichiara Mancini – che riguarda sia le informazioni su requisiti e tempi necessari per presentare le domande sia le modalità tecniche per inviare le pratiche”.
Le lunghe liste di attesa nelle case di riposo e le alte rette fanno sì che sempre più famiglie in caso di necessità optino per la gestione in casa della persona non autosufficiente. Questo comporta certo dei benefici, potendo la persona rimanere più vicina ai famigliari e seguire la propria quotidianità. Ma spesso la ricerca e la gestione di un assistente familiare colf o badante si rivela snervante. “Per questo il CAF CISL Romagna – spiega il responsabile CAF Michele Mancini – da tempo offre un servizio che aiuta le famiglie ad assumere un assistente familiare, ottenendo informazioni sui diritti e doveri del lavoratore, con la gestione del contratto e delle buste paga e sulla possibilità di ottenere detrazioni fiscali. Infatti presentando un regolare contratto è possibile dedurre la spesa sostenuta fino ad un massimo di 1549 euro per tutti i tipi di contratto, ma in caso di assistenza ad una persona non autosufficiente lo stipendio detraibile è pari al 19% su un massimo di 2100 euro all’anno se il datore di lavoro non ha un reddito complessivo superiore ai 40 mila euro annui”.