Fuggono dalle guerre, dalle persecuzioni sfondo politicoetnico religioso e arrivano nel nostro Paese a volte dopo viaggi massacranti che durano mesi.

Profughi che lasciano la propria terra per scappare dalle violenze e delle discriminazioni di ogni genere, che arrivano in Emilia-Romagna con la speranza di trovare accoglienza e di rifarsi una vita.

Sono circa 8 mila gli stranieri ospitati nel sistema di accoglienza, dei quali il 70% nei Cas (Centri di accoglienza straordinaria attivati dai Prefetti) e il restante 30% nelle 386 strutture Sai promosse dai Comuni (Sistema di accoglienza e integrazione ordinario) aperte sul territorio regionale per dare ospitalità ad immigrati extracomunitari richiedenti asilo o altre forme di protezione internazionale e umanitaria.

Numeri che segnano una contrazione degli arrivi, dopo il trend di crescita fino al 2019.

È la fotografia che emerge dal “Report protezione e asilo in Emilia-Romagna 2021”, curato dal Servizio regionale politiche per l’integrazione sociale, il contrasto alle povertà e terzo settore, in collaborazione con Anci Emilia-Romagna. (Pubblicato sul sito Er Sociale, a questo link: Protezione e asilo in Emilia-Romagna. Compendio statistico 2021 – Sociale (Regione.emilia-romagna.it)

L’ultimo aggiornamento dell’indagine annuale, che va avanti ininterrottamente dal 2006, sarà presentato oggi pomeriggio, giovedì 24 febbraio 2022, nel corso di un webinar al quale parteciperà la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna con delega alla Cooperazione internazionale e al Welfare, Elly Schlein.

All’incontro on line (ore 17-18) sono iscritti oltre un centinaio tra operatori dell’accoglienza, amministratori pubblici e studiosi.

“L’Emilia-Romagna- sottolinea la vicepresidente Schlein– crede fermamente nei valori della solidarietà tra i popoli e dell’accoglienza, come abbiamo dimostrato anche dando ospitalità a più di 400 afghani in fuga dal loro Paese dopo la presa del potere da parte dei talebani. E nella stessa direzione va anche l’accordo pluriennale siglato l’ottobre scorso tra la Regione, con l’assessore all’Università Paola Salomoni, e le cinque Università dell’Emilia-Romagna – Bologna, Modena-Reggio, Ferrara e Parma e Cattolica di Piacenza – per la concessione di 38 borse di studio ad altrettanti studenti e ricercatori afghani in fuga dal Paese”.

“Dal punto vista organizzativo- conclude Schlein- abbiamo sempre creduto nell’importanza di un sistema dell’accoglienza diffusa, che ha mosso i primi passi proprio nella nostra regione e da qui è stato poi un utile stimolo alla diffusione nel resto del Paese. Andremo avanti su questa strada, con l’obiettivo di potenziare la rete dei servizi di supporto”.