Il mantello di Arlecchino è il titolo del percorso, ideato dal TTB – Teatro Tascabile di Bergamo, che comprenderà numerosi spettacoli in diverse zone della città e culminerà in due grandi feste di riappropriazione condivisa dello spazio pubblico.

«Il titolo del progetto, Il mantello di Arlecchino, si riferisce a un costume composto di pezzette di stoffa multicolore e di diversa fattura che assume, pensando alla nostra storia, un forte valore simbolico. Quello di Arlecchino è un costume che miscela, annoda, confonde, incrocia, ricuce brandelli di stoffa vecchi e nuovi. Frammenti di diverso colore, multiforme tessitura, natura, cultura»: Alberto Grilli, direttore del Teatro Due Mondi, introduce il senso del percorso sociale e artistico che la storica compagna faentina realizzerà fino al 18 giugno, insieme al Teatro Tascabile di Bergamo, in diverse zone della città lombarda.

«Nella tradizione cristiana, il mantello è un indumento che accoglie, che può essere condiviso e sotto la cui ombra è possibile trovare riparo. Lavoreremo nei quartieri Valtesse, S. Antonio, Valverde e soprattutto Colognola, alla periferia della città, coordinando e coinvolgendo numerose realtà associative, artistiche e non, cittadini e ragazzi, per creare momenti di rinnovata socialità» aggiunge Alberto Grilli «Abbiamo fatto tanti progetti simili in passato, credo che una competenza specifica che ci appartiene sia quella di osservare, capire il ritmo e i modi del quotidiano di un determinato luogo e cercare di prendere lo stesso passo, entrare in sintonia, accordarci con la musica di fondo».

Nello specifico, oltre a numerosi spettacoli del proprio repertorio, per spazi aperti e non, per pubblico di tutte le età che verranno presentati in diverse zone, soprattutto periferiche, nell’ambito di un densissimo festival diffuso, il Teatro Due Mondi lavorerà alla creazione di due momenti di festa, l’11 e il 18 giugno, in cui le cittadine e i cittadini di ogni provenienza potranno pacificamente e creativamente riappropriarsi, anche se per un tempo circoscritto, dello spazio pubblico.

Nato a Faenza nel 1979 come teatro di gruppo, il Teatro Due Mondi è da allora impegnato in una ricerca tesa alla costruzione di un teatro colto e popolare, sia per spazi al chiuso che all’aperto, radicato nelle tradizioni ma teso a costruire un linguaggio accessibile a tutti, attento a cogliere le urgenze della società. Uno degli obiettivi del lavoro è, da sempre, creare un dialogo con le fasce di pubblico con minori opportunità (stranieri, persone distanti dalla fruizione culturale, fasce socialmente deboli, giovani). In oltre quarant’anni di attività militante hanno portato i loro spettacoli e i loro progetti artistici e sociali in tutto il mondo, dal Nord Europa al Sudamerica, dall’Asia all’Est Europa (più di quattromila repliche nei teatri e nelle piazze di trentasei Paesi di quattro continenti).