“A causa della grave emergenza sanitaria, i servizi socio educativi e socio assistenziali sono stati sospesi. Servizi rivolti ai nostri concittadini più fragili, che più di altri vivono con grande difficoltà l’isolamento sociale imposto dalle misure di contenimento dell’epidemia” afferma il Sindacato Generale di Base di Ravenna.
“Fin dall’inizio di questa emergenza, con la chiusura delle scuole, questa organizzazione sindacale si è attivata per rivendicare la piena garanzia salariale agli operatori in appalto
impiegati nei servizi scolastici. Una rivendicazione che oggi si estende agli operatori dei centri diurni per i disabili. Lavoratori che non chiedono solo garanzia per lo stipendio. Con
la lettera inviata dagli educatori all’amministrazione comunale, con grande senso di responsabilità, si sono messi collettivamente disposizione per dare continuità ai servizi di
sostegno ai disabili e alle loro famiglie. Sono operatori che hanno maturato professionalità, capaci in questo momento di mettere a disposizione tutte la loro intelligenza, le loro competenze per organizzare un servizio che ne assicuri la continuità e che contestualmente tuteli la salute dell’utenza, dei lavoratori e della comunità intera” continua SGB.
“Oggi crediamo che sia doveroso per l’Amministrazione Comunale raccogliere la loro disponibilità. Lo prevede, nella sua ratio, il decreto “Cura Italia”, che agli art. 47 e 48 autorizza le amministrazioni locali ad attivare nuove modalità per garantire i servizi ai disabili ed anziani, permettendogli di remunerare questi nuovi servizi con i fondi già previsti nei bilanci preventivi, anche in deroga ai contratti e convenzioni precedentemente stipulate.
Come organizzazione sindacale ci siamo confrontati con i lavoratori e riteniamo l’attività a distanza sia l’unica praticabile in questo momento di alto rischio contagio. Modalità che comunque permetterebbe di garantire il monte ore complessivo dei servizi in questione, senza alcuna rimodulazione, garantendo in questo anche il monte ore contrattuale delle lavoratrici e lavoratori” conclude SGB Ravenna.