“La mancata sottoscrizione del rinnovo del contratto nazionale dei dipendenti della sanità privata associati ad Aiop e Aris, rappresenta un vero e proprio insulto a chi lavora. Ennesima dimostrazione del poco rispetto nei confronti di chi ha contribuito in questi anni ad aumentare gli introiti e i bilanci delle società di gestione degli ospedali privati accreditati con il Servizio Sanitario Regionale” afferma il segretario generale FP Cisl Romagna, Mario Giovanni Cozza. 

“Mentre infermieri, operatori socio sanitari, tecnici e amministrativi degli ospedali privati accreditati Aiop – Aris garantivano cure ed assistenza durante il Covid, rappresentanti delle istituzioni locali e nazionali, datori di lavoro, semplici cittadini, plaudivano agli eroi silenziosi. Sembra passato un secolo ed invece è ancora in corso lo stato di emergenza nazionale da pandemia per Coronavirus. Che fine hanno fatto gli eroi? Senza contratto” continua Cozza. 

“Sono oltre 500 gli addetti nella sola provincia di Ravvena ed è vergognoso che ai lavoratori di un settore ancora fondamentale per la salute dei cittadini e gestito da società con fatturati da capogiro, venga negato un contratto di lavoro da 14 anni. Ci domandiamo perché dipendenti di floride realtà nell’ambito della sanità privata accredita – come Maria Cecilia Hospital di Cotignola che a breve ospiterà al proprio interno il Corso di Laurea in Medicina e Chirurgia ed è in corsa per il riconoscimento di Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico – lavorino con salari e prerogative fermi al 2006 ? Noi non molliamo! Dopo i presidi della scorsa settimana sotto la sede Aiop dell’Emilia-Romagna, mercoledì 5 agosto 2020 assieme a CGIL e UIL protesteremo in piazza Montecitorio a Roma per sensibilizzeremo Governo e Parlamento sullo stato della vertenza e sui rischi conseguenti dalla mancata sottoscrizione definitiva del CCLN Aiop -Aris” prosegue Cozza. 

“Ma non finisce qui! Sempre nel mese di agosto le segreterie nazionali di CGIL, CISL e UIL hanno definito ulteriori iniziative di protesta unitarie a carattere locale, su cui confidiamo si possano mettere da parte alcuni personalismi e forzature in favore di un percorso di unitarietà di tutti le forza sindacali confederali” conclude Mario Giovanni Cozza.