Il nuovo festival ROSSIN OPEN con cui ha ripreso la sua attività il Teatro Rossini di Lugo giunge al suo ottavo appuntamento sui complessivi 19 previsti fino al 12 settembre. DOMANI giovedì 2 settembre alle 21 nel Giardino di Villa Malerbi è la volta del primo appuntamento dei tre in programma con la Filarmonica Arturo Toscanini di Parma (gli altri l’8 e il 12 settembre), questa volta in formazione da camera, cioè con la partecipazione del Quartetto Quintetto d’archi della Filarmonica Arturo Toscanini, con la direzione della rumena Mihaela Costea, storica spalla dell’orchestra sinfonica, impegnati in musiche di Gioachino Rossini (Sonate a quattro n. 2 e 4) e Giovanni Bottesini (Gran Quintetto per archi in do minore op. 99).

Ispirata ai valori espressi dall’arte di Arturo Toscanini nel segno del rigore, talento, estro e impegno, l’attività della Filarmonica Toscanini si caratterizza anche per un lavoro di bulino nella musica da camera: nasce il Quartetto e il Quintetto d’archi della Filarmonica Arturo Toscanini, formato dalle prime parti degli archi e guidato dalla spalla dell’orchestra.

Nel programma di giovedì 2 settembre alle aeree Sonate a quattro n. 2 e 4 di Rossini composte a 12 anni al Conventello al tempo in cui viveva e studiava a Lugo, si contrappone il raro Gran Quintetto in do minore op. 99 del cremese Giovanni Bottesini (1821-1889), considerato “il Paganini del contrabbasso”, in occasione del bicentenario della nascita. Un’opera di rarissimo ascolto, ma colossale, ricca di slanci romantici e di virtuosismo strumentale, soprattutto per il primo violino, in cui il compositore di Crema sepolto a Parma ha fatto confluire tutta la sua perizia compositiva, trovando molti momenti di autentica grazia autoriale. Il Gran Quintettofu composto a Napoli nella primavera del 1858, dedicato a Saverio Mercadante e fu eseguito per la prima volta a Venezia dallo stesso Bottesini (che fu il più grande virtuoso di contrabbasso dell’800) assieme al grande violinista e compositore Antonio Bazzini, il tutto in presenza di Niccolo Paganini, il quale lo apprezzò pubblicamente.

 

Venerdì 3 settembre alle 21, stavolta nel Chiostro della Collegiata, debutto per lo spettacolo “A riveder le stelle” (Dante inside Bach) con l’attore bolognese Matteo Belli ed il pianista di origine lughese Paolo Dirani: un’intensa e drammatica lettura dantesca commentata con la musica del Kantor, nell’anno del settimo Centenario Dantesco, all’interno delle proposte MAECI per le celebrazioni dantesche.

 

Sabato 4 settembre al Chiostro della Collegiata “La serata del bel canto: arie d’opera da Rossini a Verdi” con tre emergenti interpreti vocali come il soprano Iolanda Massimo, il tenore Fabrizio Daluiso e il basso russo Radoslaw Ungur, con il londinese Richard Barker al pianoforte, vale a dire uno dei migliori accompagnatori di canto del momento, ex primo pianista al Teatro alla Scala di Milano. In programma romanze e arie d’opera di autori polacchi anonimi e di Mozart, Rossini, Verdi, Bizet, Puccini, Reynaldo Hahn.

 

Domenica 5 settembre di nuovo “doppia porzione” come per tutte le domeniche di Rossini Open: alle ore 11 nel Cortile della Rocca Estense il “Concerto Aperitivo” degli allievi della Scuola di Musica Malerbi in un “tutto Schumann”: Carnevale di Vienna op. 26, Kreisleriana op. 16 e Carnaval op. 9 interpretati rispettivamente dai giovani pianisti Sofia DonatoFrancesco RuaniRiccardo Martinelli.

La sera alle 21 nel Chiostro della Collegiata “L’Histoire du soldat” di Igor Stravinsky (nel cinquantenario della morte), cioè il celeberrimo melologo per voce recitante e trio con pianoforte su testo di Charles Ferdinand Ramuz, eseguito dal Trio Stravinsky con la regia, le scene e i costumi del “musicattore”Luigi Maio nei panni del narratore della faustiana vicenda di un uomo che vende l’anima al diavolo, nella variante di un soldato che vende il suo violino. “La sua recitazione ha veramente del diabolico e, contemporaneamente, dell’umano – è stato scritto dell’interpretazione di Luigi Maio -. Assume una valenza quasi metafisica di critica radicale alla società capitalistica, un j’accuseche ricorda, con molta ironia però, il famoso “io so” pasoliniano”.

 

Il costo dei biglietti è di 10 euro (posto unico) e 5 ridotti, tranne per i concerti alla Rocca sforzesca che sono a ingresso libero.

 

Vendita dei biglietti online sul sito Viva Ticket, presso la biglietteria del Teatro Rossini, Via Emaldi 47, dal martedì al sabato dalle 10 alle 12, e la sera dello spettacolo ai rispettivi desk dei luoghi di spettacolo.