“La vera strada condivisa è senza divisione tra auto e pedoni, senza segnaletica, e funziona soprattutto nei paesi molto civili e poco motorizzati (quindi non da noi), è una strada dove auto e pedoni e ciclisti vanno sulla stessa carreggiata e pedoni e ciclisti hanno la precedenza sulle auto”. Linda Maggiori, nota attivista ambientale, da sempre promotrice di una mobilità più sostenibile, con più spazi per le biciclette a svantaggio delle auto, critica il progetto della sperimentazione della strada condivisa in corso Garibaldi. Un progetto, secondo la Maggiori, caotico.

“Si è lasciata la separazione auto/ bici e pedoni, ma con i pois si è confusa la corsia ciclabile con il marciapiede, condividendo lo spazio tra pedoni e bici, ristretto oltretutto dai vasi di alberi. Qualche vaso è pure finito in mezzo alla ciclabile. (Alberi poi ..perché non fiori? Ci auguriamo che questi poveri alberelli vengano presto piantati qualche campo…). Altra importante considerazione: Corso Garibaldi è una strada a senso unico, dalla piazza verso il semaforo, con la corsia ciclabile in controsenso. I ciclisti con questa sperimentazione non sanno più dove passare per andare in contro senso ciclabile ( verso la piazza). Passano sulla carreggiata, schiantandosi dritto contro le auto. Più che strada condivisa è una strada incasinata, dove le auto mantengono tutto il loro spazio, tanto che non sono stati tolti neppure i posti auto. Continuano i parcheggi selvaggi oltre gli stalli blu, a destra e sinistra, dove trovano posto”.

Negli anni le associazioni hanno chiesto interventi all’Amministrazione Comunale per chiedere di migliorare la sicurezza dell’utenza debole, sia su corso Garibaldi, sia su corso Matteotti: “Ad esempio una corsia ciclabile rossa con frecce direzionali a terra per segnalare meglio la corsia in controsenso ciclabile.
Ci hanno sempre detto di no perché…in centro storico non sta bene fare segni a terra colorati. Le frecce no ma i pois gialli sì? Che criterio di grazia?”

“La progettazione attuale insomma non è una strada condivisa, né un’attuazione del PUMS, che invece prevede la creazione di Ztl su tutti i corsi.
È puro e semplice greenwashing…che la pioggia lava via.
Il comune la smetta di giocare con bolle e colori, smetta di sprecare soldi pubblici e finalmente tolga i posti auto su corso Garibaldi e renda tutti i corsi Ztl, come previsto dal Pums e con una degna segnaletica a terra per fare capire dove devono passare le bici.
Ben vengano fioriere (con fiori) e arredi urbani ma che non intralcino le bici.
Ma forse quello che manca a questa amministrazione è il coraggio di ridurre lo spazio alle auto (la stessa logica che sta portando a fare ciclabili dentro ai parchi anziché su strada)”.