Nel pomeriggio di ieri il Procuratore Capo di Ravenna, Dott. Alessandro Mancini accogliendo l’invito del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza di Ravenna, si è intrattenuto con i Comandanti dei Reparti della provincia e con una selezione di capipattuglia impegnati quotidianamente nel settore della lotta all’evasione e del contrasto alle più insidiose frodi tributarie, illustrando loro le rilevanti novità introdotte negli ultimi mesi dal legislatore per innovare la disciplina dei reati tributari.

L’incontro, che alla luce delle prescrizioni anti contagio contenute nei recenti DPCM si è tenuto rigorosamente in videoconferenza dalla caserma del Comando Provinciale, è stato particolarmente utile per partecipare ai finanzieri gli orientamenti e le direttive operative della Procura della Repubblica nell’utilizzo dei rinnovati strumenti di aggressione ai patrimoni illecitamente accumulati dagli evasori e dalle consorterie criminali responsabili delle frodi più articolate e diffuse sul territorio, introdotti nel nostro ordinamento dal decreto fiscale collegato all’ultima manovra di bilancio e dal decreto legislativo di recepimento della recente direttiva comunitaria a tutela degli interessi finanziari dell’Unione Europea.

Nell’occasione il Procuratore Mancini si è soffermato sulla rilevanza pratica, ai fini investigativi e di ristoro rispetto all’illecito profitto derivante dalla commissione dei reati tributari, di alcuni dei nuovi strumenti giuridici, come la c.d. confisca allargata (che prevede la possibilità di procedere al sequestro e alla successiva confisca di tutti i beni nella disponibilità, diretta ed indiretta, dei soggetti da ora in poi condannati per frode fiscale, almeno per la parte che quest’ultimi non riescano a dimostrarne la legittima acquisizione con redditi regolarmente dichiarati al fisco) o la responsabilità amministrativa degli enti, ora estesa anche ad alcuni dei più gravi reati tributari (con la possibilità, d’ora in avanti, di aggredire non solo i beni della persona fisica autore del reato, ma anche direttamente il patrimonio aziendale per la parte corrispondente al beneficio ottenuto dall’impresa grazie all’illecito risparmio d’imposta derivante dall’evasione fiscale).

Il Procuratore ha poi voluto interloquire direttamente con i militari collegati dai reparti operativi, rispondendo, con grande disponibilità, ai diversi quesiti che gli sono stati posti con riguardo ad alcuni dubbi interpretativi o ad alcune criticità procedurali emerse nello svolgimento dell’attività di polizia giudiziaria a contrasto delle più gravi manifestazioni della criminalità economico – finanziaria.