Il Nuovo Sindacato Carabinieri – Regionale Emilia-Romagna, in relazione ai procedimenti penali in corso che vedono coinvolti militari dell’Arma per l’utilizzo del dispositivo TASER (modello X2), rivolge un appello a tutta la Magistratura italiana, affinché venga valutata la possibilità, nei procedimenti in corso e futuri, di disporre il sequestro dei dispositivi impiegati, al fine di consentire accertamenti tecnici approfonditi e imparziali.
Riteniamo che il corretto accertamento dei fatti, in casi che coinvolgono strumenti ad alto contenuto tecnologico come il TASER, debba necessariamente comprendere una verifica dello stato tecnico del dispositivo, per accertare l’eventuale presenza di malfunzionamenti, difetti di fabbricazione, usura o altri elementi oggettivi che potrebbero aver influito sull’esito dell’intervento.
Tale richiesta nasce dalla volontà di assicurare il massimo grado di equità e oggettività nei procedimenti giudiziari che vedono coinvolti operatori delle Forze dell’Ordine, spesso sottoposti a un giudizio mediatico anticipato, prima ancora che siano chiariti i fatti in modo tecnico e imparziale.
Il Nuovo Sindacato Carabinieri – Emilia-Romagna sottolinea che non mette in discussione l’adozione del TASER, né il suo impiego nell’ambito degli interventi operativi previsti dalla normativa vigente, ma ritiene essenziale che le responsabilità individuali vengano valutate esclusivamente alla luce di dati oggettivi e verificabili, e non solo sulla base di percezioni soggettive o automatismi giudiziari.
Per questo:
invitiamo la Magistratura italiana a valutare la possibilità di disporre il sequestro giudiziario dei dispositivi TASER utilizzati in interventi oggetto di indagine; chiediamo che, ove necessario, vengano effettuate perizie tecniche indipendenti, capaci di ricostruire il corretto funzionamento dell’apparecchio e il suo eventuale ruolo causale nei fatti contestati; precisiamo che il sindacato si riserva, qualora emergano elementi lesivi della professionalità o dei diritti dei militari coinvolti, di valutare ogni azione ritenuta opportuna, inclusa l’eventuale costituzione in qualità di parte offesa o interessata nei procedimenti.
Ribadiamo con forza il nostro impegno per la tutela della dignità professionale e giuridica dei Carabinieri e per la difesa di un principio imprescindibile: nessuna responsabilità può essere attribuita senza una piena e completa ricostruzione tecnica dei fatti.

Giovanni Morgese,
Segretario Generale – NSC Emilia-Romagna