Nel maggio scorso Giancarlo Sabbatani è stato eletto alla presidenza del Tennis Club Faenza, per un mandato quadriennale che scadrà alla fine del 2024. Ora che le restrizioni della primavera scorsa sono state allentate e tutte le attività del circolo sono riprese a pieno regime, pur nel rispetto delle norme anti-Covid, è giunto il momento di fare il punto della situazione.

Presidente, qual è il primo bilancio parziale del 2021?

Direi decisamente positivo. Potendo riattivare tutte le attività, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid, negli ultimi quattro mesi il circolo è tornato alla sua massima espressione operativa, a partire dal Divertitennis, il Cree estivo che rappresenta la nostra attività estiva di punta. Nonostante le difficoltà organizzative, il bilancio è estremamente positivo: abbiamo registrato un’adesione molto alta, con punte giornaliere di 250 bambini nel periodo centrale. Nello stesso tempo abbiamo lavorato per dare anche una nuova impronta socio-culturale al Circolo, organizzando alcune serate dedicate alla presentazione di libri, con la partecipazione degli autori, alternandole ad attività più ludiche, come il torneo vintage di tennis e il torneo delle padelle, che ha ottenuto come sempre un forte gradimento. Ovviamente non ci siamo dimenticati della parte sportiva. Abbiamo organizzato un importante torneo Macroarea, che ha registrato oltre 200 iscritti. Il 3 settembre abbiamo simbolicamente chiuso le attività più prettamente estive con la serata “Mettiunaseraacena”, molto partecipata ed apprezzata. Dunque, questi ultimi quattro mesi sono stati fitti di appuntamenti per i quali ci riteniamo molto soddisfatti.

Cosa si aspetta nell’ultima parte di quest’anno e soprattutto nel 2022?

Intanto la speranza è che nella parte finale del 2021 si possano svolgere normalmente i corsi della Sat (Scuola addestramento tennis) e quelli di Agonistica, che l’anno scorso dovemmo portare avanti a singhiozzo. Ripartiamo cercando di sfruttare al meglio il circolo virtuoso che creiamo in estate con il Divertitennis, per inserire ragazze e ragazzi nella Sat, che alimenta successivamente il vivaio dell’area agonistica. Per quanto riguarda quest’ultimo settore, speriamo di poter affrontare un 2022 “normale”, potendo iscrivere più squadre possibili alle varie categorie giovanili ed assolute, partendo dalla squadra di serie B maschile che attualmente rappresenta il nostro fiore all’occhiello. Abbiamo investito anche in termini di risorse umane con l’inserimento di un tecnico federale – Paola Tampieri – che svilupperà assieme a tutto il team un percorso ancora più strutturato.

Cosa prevede, invece, per quanto riguarda gli investimenti sulle infrastrutture del circolo?

A partire dal 2022 saremo impegnati a renderlo ancora più sicuro ed adeguato ai tempi. Faremo alcuni adeguamenti agli impianti, per il mantenimento ed il miglioramento strutturale. Entro la fine di dicembre avremo un quadro di tutto ciò che serve al circolo, dopodiché assieme all’amministrazione comunale (il circolo è di proprietà del Comune, ndr.) vedremo come renderlo ancora più efficiente ed accogliente.

C’è un progetto infrastrutturale, in particolare, sul quale punta?

Attraverso una progettualità che definiremo, l’auspicio è di poter intervenire sulle parti del Circolo che possano renderlo più attrattivo ed inclusivo rispetto ad oggi. Nel 2022 spero perlomeno di partire con la realizzazione di un progetto. Non dimentico inoltre la possibilità di verificare alcuni spazi adiacenti al Circolo per proporre alcune valutazioni all’Amministrazione Comunale. Con l’attuale offerta di servizi è palesemente chiaro che il Circolo è un po’ sacrificato. Appena insediato, ho avuto modo di incontrare e di parlare con l’Amministrazione, dal sindaco ai vari assessori di riferimento, con i quali si è creato un ottimo rapporto che mi auguro possa generare idee e progetti.

Oggi c’è una nuova generazione di tennisti italiani che cresce molto bene, da Matteo Berrettini a Jannik Sinner. Se nei prossimi anni otterranno dei risultati a livello internazionale (anche a fronte dell’ormai inevitabile declino di Nadal, Federer e Djokovic), il tennis in Italia registrerà una ventata di nuova popolarità e sicuramente anche un aumento di praticanti, giovani e adulti.

Sì, è fondamentale cavalcare l’onda quando uno sport ha delle punte di diamante, degli atleti di riferimento a livello mondiale. Per esempio, con Tomba lo sci diventò da sport elitario a sport popolare. Noi ci prepariamo ad andare a traino dei possibili successi dei giovani talenti italiani, ad affrontare una nuova ventata di popolarità del tennis. Già oggi registriamo un aumento di richieste nei corsi per gli adulti. Nei prossimi giorni andremo anche nelle scuole dell’obbligo a proporre il tennis. Nel 2015, quando Flavia Pennetta e Roberta Vinci giocarono la finale agli Us Open, istituimmo delle piccole borse di studio per bambine molto piccole, per colmare un momentaneo vuoto generazionale. Raccogliemmo delle adesioni ed oggi quelle bimbe sono già delle promettenti adolescenti. Ci impegneremo affinché la notorietà attuale del tennis e del padel possano essere un volano per nuove sfide.