Debutta il 24 aprile a Buti, in provincia di Pisa (Teatro Francesco di Bartolo, ore 21.15), lo spettacolo “Lo squalo” di Eugenio Sideri, con il quale l’autore porta in scena, fra l’altro, la tragedia della Mecnavi.

A mettere in scena la pièce sarà la compagnia Krios Teatro: la regia è di Luisiana Tognarini, sul palco Marco Zazzeri.

Il testo di Sideri si è classificato 2° al concorso nazionale di drammaturgia “In punta di penna”, ed è stato fra i venti finalisti del prestigioso “Premio Platea” per la nuova drammaturgia.

L’atto unico vede protagonista un uomo di mezz’età costretto a reinventarsi a causa della crisi del lavoro. Nel suo monologo riflette a voce alta sulla precarietà dell’esistenza, sullo sgretolarsi del valore del lavoro, sulla perdita dei punti di riferimento. Sullo sfondo, l’ansia che lo attanaglia da decenni e lo condanna all’insonnia. Un’ansia sulla quale poi si alza il velo: sono passati trent’anni da quando, per un caso fortuito, scampò al disastro dell’Elisabetta Montanari, al porto di  Ravenna, dove allora lavorava. Il crescendo del suo monologo trova il suo climax quando ripercorre i momenti drammatici dell’incendio all’interno della nave, e della morte atroce alla quale andarono in contro i suoi compagni di lavoro.
 
Questa la motivazione della Giuria del Premio, presieduta dall’attrice Milena Vukotic e dal giornalista Rai Francesco Tei:
“Atto unico scritto con maturità e raffinatezza espressiva, Lo squalo ha come sola voce quella di un uomo di mezz’età costretto a reinventarsi a causa della presente crisi del lavoro. La scrittura solida e delicata al tempo stesso, con inserti dialettali e significativi interventi autorali di carattere registico, rende il monologo assai credibile, lasciando emergere gradualmente dolorose memorie e impressioni del protagonista”.