Espletati anche gli ultimi cavilli burocratici, dopo l’ultima riunione dell’11 luglio, il “Comitato di Tagliata per l’ordine pubblico e contro il degrado” è finalmente diventato realtà.

Il nuovo soggetto civico – rigorosamente apolitico – è nato spontaneamente su iniziativa dei residenti e degli operatori turistici e commerciali della frazione cervese dopo una serie di eventi legati alla micro-criminalità che, soprattutto negli ultimi anni, hanno minato la tranquillità della frazione cervese.

I membri del Consiglio Direttivo eletti sono Amos Mazzotti, Federico Dallara, Laura Pugliese, Roberto Pandolfini e Maria Bortone, tutti imprenditori e cittadini di Tagliata.

Fra gli obiettivi del neonato Comitato, in particolare, trovare una soluzione per la struttura sul lungomare che ospita profughi e richiedenti asilo che, troppo spesso, si sono resi protagonisti di episodi preoccupanti, come la raffica di furti registrati in quasi tutte le attività di Tagliata, i fenomeni seriali di spaccio, le risse e gli schiamazzi che, in più occasioni, davanti agli occhi sbalorditi dei vacanzieri, hanno richiesto l’intervento delle forze dell’ordine.

“La convivenza fra quel centro di accoglienza profughi e le attività legate al turismo, nel corso degli anni, è diventata sempre più complicata – spiega il presidente del Comitato, l’albergatore Amos Mazzotti – nessuno intende opporsi al valore dell’accoglienza o contrastare le politiche legate alla solidarietà, il problema però è che tanti immigrati concentrati in un territorio così piccolo hanno creato nel passato fisiologici problemi di ordine pubblico che sarebbero intollerabili per qualsiasi comunità, figuriamoci per una località turistica come la nostra che fa dell’immagine e dell’accoglienza i suoi principali requisiti di attrattività. Sono i fatti, più delle opinioni, a dire che un albergo sul lungomare non può essere la destinazione ideale per accogliere tanti immigrati che, in molti casi, vivono alla giornata tra espedienti, vagabondaggine e attività illecite. Sul piano dell’accoglienza Tagliata ha già dato tanto. Adesso, pensiamo, sia arrivato il momento di dire basta”.

“Inoltre – prosegue – come comitato e comunità ci domandiamo come sia stato possibile, in un hotel trasformato in un CAS (quindi adibito ad accogliere esclusivamente immigrati), dare alloggio a persone non inserite nel circuito dell’accoglienza, come dimostrato dall’arresto dello spacciatore effettuato dalla Guardia di Finanza ad inizio stagione. Solo questo basterebbe per mettere in discussione la gestione della struttura…”.

“Dopo un inizio d’estate terrificante – prosegue Mazzotti – segnato da una serie di episodi davvero preoccupanti, abbiamo constatato che, anche grazie al nuovo posto di polizia estiva a Pinarella, il controllo del territorio nelle ultime settimane è stato più capillare e i casi di micro-criminalità più sporadici. Per questo ringraziamo le istituzioni, la polizia locale, il comando dei Carabinieri di Cervia nella speranza che adesso, nel cuore della stagione, non si debbano più registrare quegli episodi che hanno messo così a dura prova l’immagine della nostra località”.

Oltre ai problemi di ordine pubblico, il Comitato nei prossimi mesi tornerà ad occuparsi del degrado della località che, negli ultimi anni, è stata un po’ dimenticata dagli investimenti dell’amministrazione: “Le radici dei pini sono, da sempre, un problema endemico del Comune di Cervia, ma a Tagliata ci sono situazioni ormai insostenibili, come ad esempio il famigerato parcheggio gratuito di via Brianza, diventato una vera e propria trappola per le auto che vi sostano. Poiché anche noi versiamo la tassa di soggiorno, ci aspetteremmo qualche sforzo in più sul fronte dell’arredo urbano e del decoro della frazione”.

“Ognuno di noi in questi anni – prosegue Amos – ha provato a denunciare questa situazione inviando denunce, esposti e pec alle istituzioni politiche e agli organi di vigilanza, ma raramente le nostre istanze sono state prese nella dovuta considerazione. Da qui, è nata l’esigenza di organizzare una strategia più chiara e condivisa, a partire dalla creazione di un Comitato di zona che iniziasse a denunciare, con tempismo e puntualità, tutte le criticità registrate nel nostro territorio. Noi amiamo Tagliata che è il nostro luogo di lavoro e, per molti di noi, anche la località che abbiamo scelto per vivere. Continueremo a collaborare con le istituzioni pubbliche, le associazioni del territorio e le forze dell’ordine per difendere l’immagine di questa località. Lo faremo – conclude Mazzotti – con buon senso, spirito di collaborazione, ma anche con la massima fermezza e determinazione”.