Sciopero di 4 ore fra il personale di Start Romagna indetto da FILT CGIL, FIT-CISL, UIL Trasporti, UGL e USB L.P. Lo sciopero si svolgerà il 26 marzo dalle 17,30 alle 21,30 in concentrazione con quello già proclamato a livello nazionale.

“Le cause di tale azione sono gli episodi accaduti lo scorso mese di gennaio, quando alcuni autisti del bacino di Ravenna che si trovavano in sosta durante il servizio, ricevettero comunicazione di quarantena obbligatoria da parte della AUSL Romagna per essere stati in contatto stretto con un collega risultato positivo al Covid-19. Gli autisti, che immediatamente avvisarono i loro superiori per tornare a casa in isolamento, ricevettero invece l’ordine di riprendere il servizio di guida e terminare il turno, per poi solo al termine del servizio adempiere alla disposizione dell’Autorità sanitaria” spiegano i sindacati

Ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) di Start Romagna che, venuti a conoscenza dell’accaduto, chiesero un incontro urgente con la Direzione aziendale, assistiti dalle organizzazioni sindacali, l’Azienda rispose concedendo l’incontro, ma escludendo le associazioni sindacali.

Successivamente, nei due giorni a seguire, la Direzione di Start Romagna spa formalizzò la presunta scadenza dell’accordo organizzativo necessario nelle relazioni tra R.L.S. e azienda, dichiarandone unilateralmente la immediata decadenza. La Direzione, inoltre, chiese la nomina di tre nuovi Rappresentanti dei Lavoratori per la sicurezza per i tre bacini, riducendone di fatto il numero a meno della metà di quelli esistenti.

Ancora oggi a due mesi dall’accadimento dei fatti e dopo i due incontri previsti dalle procedure di raffreddamento, uno dei quali in sede Prefettizia, la Direzione di Start Romagna spa non ha completamente affrontato gli accadimenti da noi contestati, pur ammettendo che tali accadimenti si sono effettivamente verificati e che le disposizioni aziendali impartite agli autisti in quarantena furono sbagliate, ma senza responsabilità.

I sindacati ritengono inoltre la supposta decadenza dell’accordo, il tentativo di mettere in soggezione i rappresentanti dei lavoratori, cosa che dovrà necessariamente essere chiarita. Per queste motivazioni, pur consapevoli delle difficoltà e del disagio che si potrebbero creare, è necessario mantenere il livello di sicurezza del trasporto pubblico per gli utenti e operatori.