Giovedì 25 agosto, a partire dalle 17, gli scavi archeologici in corso al castello di Zagonara si aprono alla città. Il team di archeologi dell’Università di Bologna mostrerà i risultati delle ultime operazioni di ricerca in occasione di un’apertura straordinaria che sarà preceduta da attività rivolte a grandi e piccoli e organizzate in collaborazione con la Biblioteca Trisi, con il Comitato per i Beni Culturali e con il museologo del Comune, Massimiliano Fabbri. L’appuntamento è in via Zagonara, Zagonara di Lugo (RA). 

Nell’ambito della sesta campagna di scavo a Zagonara, l’open day del 25 agosto è organizzato dal Comune di Lugo, dall’Università di Bologna e dal Comitato per i Beni culturali e ha l’obiettivo di raccontare alla cittadinanza le attività degli archeologi nel mettere in luce il sito dove sorgeva il castello. La campagna è iniziata il 1° agosto e dura tutto il mese. Grazie alla disponibilità della famiglia Ricci, proprietaria del terreno dove sorge il sito, e il sostegno del Comune di Lugo e dell’Università di Bologna, il campo è stato affittato dal Comitato per i Beni culturali del comune di Lugo e reso disponibile per le ricerche. 

L’open day comincerà a partire dalle ore 17 con una passeggiata tra gli stand dedicati ai vari aspetti del mondo storico-archeologico: i visitatori avranno l’opportunità di conoscere l’origine del sito di Zagonara, comprendere la metodologia dello scavo archeologico, osservare la ceramica e gli scheletri rinvenuti nel corso delle ricerche.   

Alle ore 17 sarà possibile partecipare al laboratorio di disegno dal titolo “Voi non avete mai visto un castello di Zagonara così”, rivolto a bambine e bambini dai 6 ai 12 anni. Il laboratorio, della durata di circa un’ora, si aprirà con una breve visita guidata rivolta ai più piccoli che poi dovranno disegnare gli scavi e il paesaggio dal vero, dopo aver scelto un punto di vista originale come facevano gli esploratori. La biblioteca Trisi sarà presente, invece, con un operatore e una “valigia” di libri riguardanti l’archeologia e il Medioevo con la possibilità di prenderli a prestito. 

L’evento si concluderà alle ore 18.30 con la visita guidata dei settori investigati in queste settimane.

Nel corso delle varie campagne di scavo, sono stati messi in luce i resti delle fondazioni della cappella rurale di S. Andrea di Zagonara, attestata nelle fonti scritte a partire dal 1047, e di diverse sepolture sia all’interno sia all’esterno della chiesa, alcune delle quali in cassa di laterizi bassomedievali.

Nell’ultima campagna è stata indagata una zona artigianale connessa alla lavorazione dei metalli e datata al XİV secolo al fine di raccogliere nuovi dati e migliorare l’interpretazione delle evidenze archeologiche. Inoltre, è stato aperto un nuovo settore posizionato tra la chiesa di S. Andrea e la zona artigianale dove sono emersi nuovi resti di strutture murarie e diverse sepolture. 

Infine, sono state indagate una serie di evidenze datate a un periodo anteriore al castello di Zagonara, la cui prima attestazione risale al 1217. Tra queste vi è un edificio abitativo, in vita fino al 1200 circa e realizzato in legno e mattoni romani riutilizzati, che potrebbe essere la residenza di una famiglia aristocratica nominata nelle fonti scritte tra il 900 e il 1100 con il nome di “Da Zagonara”. 

Lo scavo del Castello di Zagonara, partito nel 2017, si inserisce all’interno del progetto archeologico “Bassa Romandiola” avviato nel 2009 dal Dipartimento di Storia Culture Civiltà dell’Università di Bologna con una serie di campagne di ricognizione di superficie, che hanno interessato diversi comuni della Bassa Romagna e che proseguono tuttora. Nel 2022 lo scavo è entrato a far parte del progetto Bi.G.Ar., un progetto finanziato dall’Unione Europea, che vede partecipare insieme l’Università di Bologna, l’Università del Minho (Portogallo) e la Michigan University (Stati Uniti), con lo scopo di perfezionare le procedure digitali di documentazione e divulgazione degli scavi archeologici.