Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Filcams Cgil, Fisascat Cisl Romagna e Uiltucs Uil chiedono un incontro al Prefetto di Ravenna per garantire la corretta applicazione della normativa per i cambi d’appalto, che si sono resi necessari dopo la cessazione delle attività dell’azienda Apulir, che vantava 105 dipendenti impegnati in diversi cantieri nei territori di Ravenna, principalmente al porto, e Imola.
Apulir ha interrotto la propria attività lo scorso 27 febbraio, con significative ripercussioni anche in ambito portuale. Il venir meno dell’azienda ha reso necessari cambi d’appalto che stanno portando a conseguenze diverse a seconda delle decisioni delle aziende coinvolte.
Rafar Multiservice e Colas, del gruppo Ciclat, si sono rese disponibili ad assumere i 57 lavoratori di Apulir che erano impegnati negli appalti con Italterminal, Ravenna Terminal Fertylaizer e Irce. Come sollecitato da Cgil, Cisl e Uil, l’assunzione è avvenuta nel rispetto dell’art.42 del contratto collettivo nazionale del settore Trasporti Merci e Logistica e delle norme sugli appalti, mantenendo e migliorando le condizioni di assunzione ed economiche degli addetti.
Analoghi risultati non sono purtroppo stati ottenuti per il cambio d’appalto relativo al servizio di controllo e regolamentazione accessi per le ditte Ifa e Nadep. Queste ultime, scorporando l’appalto, hanno preferito concedere l’affidamento alla ditta Ibs – avvenuto senza l’accordo di Cgil, Cisl e Uil – sulla base di un mero calcolo numerico, sul risparmio e sulla riduzione dei costi sulla pelle dei lavoratori. In base al cambio appalto al massimo ribasso, ai lavoratori coinvolti sarà applicato un contratto nazionale, firmato solo da Ugl, che non parifica i loro trattamenti a quanto previsto dal contratto nazionale trasporti merci e logistica (art.42), né mantiene loro le condizioni normative ed economiche preesistenti. “A fronte di questi elementi – concludono le organizzazioni di categoria di Cgil, Cisl e Uil – non possiamo condividere la soddisfazione espressa da chi ha presentato come un successo quello che è, invece, un peggioramento delle condizioni di alcuni lavoratori. Di fronte a questa palese iniquità agiremo, secondo tutte le vie possibili, per recuperare le condizioni necessarie per la tutela dei lavoratori e per un corretto riconoscimento economico e dei loro diritti”.