“Dopo 14 anni di attesa e un contratto nazionale finalmente rinnovato l’8 di ottobre scorso, Villa Maria Cecilia e San Pier Damiano Hospital tardano a procedere nella applicazione delle disposizioni contrattuali” I sindacati tornano a denunciare la gestione del contratto nazionale da parte del Gruppo Villa Maria. Nei mesi scorsi, con una manifestazione a Cotignola, le principali sigle sindacali avevano denunciato la mancata sottoscrizione del contratto. Firmati gli accordi, ora il problema, secondo l’accusa dei sindacati, sarebbe l’applicazione delle nuove norme:

“Con gli stipendi in pagamento a novembre doveva essere messo a regime l’aumento contrattuale, corrisposti gli arretrati e liquidata l’UNA Tantum risarcitoria di 1.000 euro a favore dei dipendenti” spiegano Cgil, Cisl e Uil.

“A fronte di diversi incontri sollecitati da FP-CGIL, CISL FP e UIL FPL, la proprietà ha fornito versioni sempre diverse sui tempi di liquidazione delle spettanze dovute, cosa inaccettabile se si pensa ai 14 anni trascorsi e al fatto che i contenuti economici erano stati oggetto di intesa già dal 25 giugno.

Il contratto nazionale per i dipendenti della sanità privata, rinnovato dopo 14 anni di attesa, che ha visto una importante mediazione, anche attraverso risorse pubbliche, da parte della conferenza delle Regioni e del ministro per la Salute, non può essere interpretato così come stanno facendo due importanti strutture quali Villa Maria Cecilia e San Pier Damiano Hospital.

Questo per il rispetto che si deve alle lavoratrici e ai lavoratori nonché al nostro sistema sanitario pubblico, nel quale questi datori di lavoro intendono svolgere un importante ruolo attraverso l’accreditamento, salvo poi dimenticarsi di rispettare gli impegni, come sembrano essersi volatilizzate le parole del presidente regionale AIOP, dirigente di alto livello del Gruppo Villa Maria, il quale rivendicava, solo un mese fa, dinanzi all’assessore alla salute dell’Emilia-Romagna il risultato raggiunto a favore del personale dipendente.

CGIL, CISL e UIL, unitamente alle Categorie FP CGIL, CISL FP e UIL FPL, nel caso perdurino volontà e forme strumentali tese a rallentare il percorso di applicazione del nuovo ccnl della sanità privata valuteranno il doveroso coinvolgimento dei livelli istituzionali, sapendo che in questo caso quando si parla di imprenditoria privata si è al cospetto di importanti risorse pubbliche che devono servire a garantire i migliori servizi ai cittadini e i diritti dei lavoratori e non semplicemente ad accumulare utili”.