“I dubbi su eventuali aspetti tecnici che abbiamo riscontrato sono molteplici, ma non interveniamo per giudicare in questa fase, perchè devono ancora essere testati, approvati e conformati alle reali esigenze del progetto che voi state proponendo.
Quindi non entro nel merito, ma ci poniamo dei dubbi ad esempio inerenti alla modifica dell’ormeggio di un terminale esistente, vetusto e non adeguato alla progettualità proposta, così come sul fatto che l’ordinanza su quel terminale è chiara e le condizioni proposte eccedono le regole vigenti obbligando a deroghe ed interventi non confacenti alla nuova operatività”

Il Movimento 5 Stelle ha espresso perplessità sul progetto del nuovo rigassificatore di Ravenna durante la commissione consiliare legata al progetto di Snam andata in scena venerdì, 48 ore dopo l’assemblea pubblica dove la stessa Snam, Comune, Regione Emilia-Romagna, Vigili del Fuoco e Arpae hanno esposto il progetto e gli studi preliminare sulla sicurezza alla comunità. A sollevare alcuni interrogativi il consigliere comunale Giancarlo Schiano, capogruppo del Movimento in consiglio.

“L’attuale regolamento impedisce alla nave di SNAM di ormeggiare in quel pontile/terminale per le sue dimensioni, il pescaggio e altro ancora” continua Schiano.
“Per sopperire a questo deficit non si è pensato di ricreare l’intero terminal, magari spostandolo ulteriormente lontano dalla costa, così come a Livorno oltre 12 Miglia, ma si è pensato di modificarlo snaturando la sua reale conformazione, struttura e progettualità: come? Aggiungendo corpi morti per integrare la possibilità di ormeggio, ma ricordiamoci che la stessa soluzione fu adottata al terminal passeggeri e fu a dir poco preoccupante e pericolosa perchè all’atto del collaudo, simulando lo spostamento della nave per cause ambientali avverse, il corpo morto si mosse e non garantiva il risultato per cui era stato adottato.
Mentre per il terminal passeggeri ci troviamo al porto, in acque sicure e chiuse, per il rigassificatore galleggiante ci troviamo a largo, circa 4,5 miglia.
Inoltre il corpo morto risulterebbe appoggiato al fondale, non ancorato e quindi anch’esso soggetto a mobilità.
Per non parlare poi del fatto che lo stesso corpo morto si trova su un fondale che, non essendo idoneo, verrà dragato…
Vi immaginate di dragare uno specchio di mare ad ogni momento di necessità? che può anche essere giornaliera?
Avete idea dello specchio di mare che dovremmo tenere dragato?”

Schiano ha poi fatto riferimento all’analisi dei rischi illustrata durante l’assemblea pubblica martedì sera:
“Durante la presentazione del progetto qualche autorità ha parlato di analisi di rischi e si appellava alla COMAH (Control of Major Accident Hazards), snocciolando le varie ipotesi di incidenti avvenuti e la loro incidenza negli anni, prendendo quindi in esame il più grave accaduto ma non il più grave possibile.
Per questo spesso e volentieri nell’analisi di rischio si usa una scusante per non parlare dei casi più gravi possibili, asserendo che “si tratta di uno scenario altamente improbabile”, il problema è che non è impossibile quindi merita comunque che sia preso in considerazione.
Il fatto che non sia impossibile non autorizza nessuno ad escluderlo a priori, come invece è stato fatto per questo progetto all’atto di presentazione a Ravenna.
Piero Angela ad esempio nel 2007 provò a spiegare uno dei peggiori scenari possibili con nave rigassificatrice da 125 mila metri cubi di gas liquefatto a bassissima temperatura, simile a quella che volete ormeggiare insomma. Dalle ipotesi emerse si evince che in caso di esplosione il risultato sarebbe devastante, parificato ad un megatone, cioè un milione di tonnellate di tritolo, senza contare le ricadute ambientali e per la salute pubblica che si spalmerebbero in circa 80 anni.
Negli Studi di analisi di rischio bisogna mettere in seria discussione la metodologia del “massimo scenario credibile”. Se si parla di “massimo scenario credibile” e si definisce “non credibile” tutto ciò che invece ipotizza ad esempio Piero Angela come “caso limite”, allora si restringono gli scenari presi in considerazione.
Se fosse stata utilizzata questa metodologia, si sarebbe escluso a priori anche l’incidente di Chernobyl o Fukushima eppure sono avvenuti anche se prima non erano mai capitati.
Mi preoccupano quindi le banalizzazioni che sono state fatte alla presentazione da chi parlava di sicurezza, con affermazioni come “si corre rischi anche uscendo di casa in bicicletta”, questa nave rigassificatrice non è una bicicletta ma un sito a rischio rilevante e a Ravenna ne abbiamo già 26 a rischio Seveso.
Con questo sottolineiamo che le preoccupazioni hanno un fondamento scientifico e tecnico”.

Dubbi anche sulle compensazioni: “Snam ci regala un bosco nelle terre che andrà ad espropriare e che poi i cittadini dovranno mantenere con le loro tasse. Se pensiamo alla situazione attuale di gestione del verde pubblico Comunale, immaginiamoci anche la situazione dopo la creazione dell’area boschiva in aggiunta a quella già esistente.
Senza contare la questione di impatto ambientale. Prima di procedere all’escavo si dovranno fare i carotaggi e le conseguenti analisi sui campioni: e dove smaltireste eventualmente i fanghi e le sabbie se inquinate? I costi su chi ricadrebbero?”

Infine non convince il Movimento la concessione: “Veniamo alla domanda cardine, ma se questo progetto prende vita dalla fatidica frase “per una situazione emergenziale” l’unica domanda che oggi pongo alla commissione è: perchè la concessione è di 25 anni? Ci state dicendo che l’emergenza durerà così tanto o state celando dietro questa concessione altre intenzioni?”