La Regione Emilia-Romagna ha recentemente pubblicato i dati provvisori sull’andamento del turismo riferiti al periodo gennaio-agosto 2025. Il quadro per il territorio dell’Unione della Romagna Faentina è particolarmente incoraggiante. Nel dettaglio, questi primi otto mesi del 2025 delineano per Faenza e i comuni dell’Unione un trend molto positivo, con dati in crescita che riportano il territorio ai livelli del 2019, considerato l’anno record per arrivi e pernottamenti, prima della pandemia e dell’emergenza causata dall’alluvione.
Secondo l’elaborazione del Servizio Statistica della Regione Emilia-Romagna, nei primi otto mesi del 2025, Faenza ha registrato 42.292 arrivi (+8,8% rispetto al 2024, con un +8,1% di italiani e un +10,7% di stranieri) e 121.214 pernottamenti (+9,8%), con un incremento significativo anche del turismo straniero (+13,9% di presenze). Analizzando i dati dei singoli comuni, e in particolare dei tre collinari (Brisighella, Riolo e Casola Valsenio), la crescita è ancora più marcata. Brisighella segna, rispetto al 2024, un +21,5% di arrivi e un +27,5% di pernottamenti; Riolo Terme cresce del +31,4% negli arrivi e del +7,6% nelle presenze; Casola Valsenio registra un +27% di visitatori e un +35,7% di pernottamenti. Nel complesso, i quattro comuni totalizzano oltre 67.600 arrivi e quasi 200.000 pernottamenti, con una crescita media superiore al +16% rispetto al 2024. Confrontando i dati con quelli del 2019, è interessante il dato relativo ai pernottamenti, che rappresenta l’aspetto maggiormente rilevante per gli operatori, poiché influisce direttamente sul fatturato. La permanenza media nelle città di Faenza, Brisighella e Riolo Terme è passata da 2,64 giorni nel 2019 a 2,94 giorni nei primi otto mesi del 2025. Nello specifico, la permanenza media di Brisighella è passata da 2,26 giorni nel 2019 a 2,4 nei primi mesi di quest’anno (+6%), mentre per Riolo Terme l’incremento è stato del +5% (sempre rispetto al 2019). Un dato positivo anche per Faenza, con la permanenza media che è passata da 2,44 a 2,87 giorni dal 2019 a oggi. Tutti questi numeri confermano che il territorio è diventato sempre più appetibile, incentivando i turisti a rimanere più a lungo.
Esaminando i dati relativi ai mesi pubblicati dalla Regione, nei comuni di Faenza, Brisighella e Riolo Terme si evidenzia una ripresa marcata rispetto all’anno precedente. Per Faenza, il mese di punta è stato luglio, con 18.468 pernottamenti, segnando un incremento del +19,4% rispetto a luglio 2024. Per Brisighella, il mese migliore in termini di presenze è stato agosto, con 7.445 pernottamenti e una crescita impressionante del +42,8% rispetto ad agosto 2024. Anche per Riolo Terme agosto è stato il mese di picco, con 7.419 pernottamenti, registrando un aumento del +7,6% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.
Accanto ai numeri, numerosi eventi hanno animato il territorio da gennaio ad agosto 2025. A Faenza si sono tenuti eventi di grande richiamo, come il Niballo – Palio di Faenza, che ha scandito l’intero mese di giugno, la 100 Km del Passatore, la Notte del Bisò, che ha portato in piazza migliaia di persone, e gli eventi legati all’autodromo di Imola, tra cui il Gran Premio di Formula 1. Tra gli eventi di rilievo che non rientrano ancora nelle statistiche, va ricordata la mostra-mercato “Made in Italy”, che ha attratto espositori e visitatori da tutta la regione e il Mei, appena conclusosi.
Nei Comuni collinari l’offerta turistica si è consolidata grazie a iniziative legate al benessere, al termalismo, all’enogastronomia, alle attività outdoor e agli eventi sportivi. Gli appuntamenti autunnali, ancora non inclusi nelle statistiche, stanno arricchendo ulteriormente l’offerta dei comuni collinari.
Fondamentale in questo percorso è stato il bando 2025 per eventi culturali e turistici dell’Unione della Romagna Faentina, che ha sostenuto decine di progetti diffusi, garantendo una programmazione ampia e di qualità. La ripresa del turismo non è frutto del caso: è il risultato di politiche pubbliche, investimenti infrastrutturali e di un forte impegno civico. I progetti finanziati con fondi FESR e Atuss hanno sostenuto interventi su scuole, centri storici, illuminazione e percorsi ciclabili, migliorando la qualità urbana e l’esperienza dei visitatori. Allo stesso tempo, la rete dei musei, delle strutture ricettive e delle associazioni culturali ha lavorato per rendere più accogliente e accessibile ogni parte del territorio. Faenza e la Romagna Faentina sono oggi una destinazione viva e riconoscibile.
I numeri del turismo, i progetti realizzati, la vitalità culturale e la collaborazione tra istituzioni e cittadini raccontano una comunità che ha saputo rialzarsi, guardare avanti e trasformare la prova dell’alluvione in un’occasione per innovare e rafforzare la propria identità. Il 2025, per la città e per l’intero comprensorio, non è solo un anno di recupero: è l’anno della vera ripartenza, in cui cultura, bellezza e solidarietà tornano a essere le migliori ambasciatrici del territorio.
Dichiarazione del presidente dell’Unione della Romagna Faentina, Massimo Isola
“I dati turistici pubblicati dalla Regione Emilia-Romagna, che mostrano una crescita solida e un ritorno ai livelli pre-pandemici sul nostro territorio, non sono un risultato casuale, ma frutto di una precisa visione strategica e di un lavoro di squadra costante: dalle realtà associative e culturali che animano il nostro calendario eventi ai settori tecnici dell’Unione che supportano la progettualità.
Dobbiamo ricordare che Covid e alluvioni avevano frenato un percorso netto e chiaro: dal 2010 al 2020 la crescita turistica era stata costante e strutturale. Eventi così complessi, che hanno avuto una grande incidenza sulle città d’arte per quanto riguarda il Covid e su tutta la collina e l’area pedecollinare per l’alluvione, avevano rallentato la nostra capacità di concentrarci sulla promozione. Ma non appena abbiamo ritrovato condizioni di normalità, siamo tornati immediatamente a investire. Il nostro obiettivo rimane quello di elevare di anno in anno il profilo dell’offerta con eventi che non siano circoscritti, ma che abbiano un respiro nazionale o internazionale, capaci di portare flussi di visitatori qualificati. Questo sviluppo, tuttavia, non deve mai dimenticare le grandi peculiarità che ci rendono unici: l’identità della nostra ceramica, le terme, la musica, l’enogastronomia e l’unicità del paesaggio collinare, che ha in sé enormi potenzialità turistiche. La vera forza sta nell’equilibrio tra i grandi attrattori e la valorizzazione capillare del nostro territorio diffuso. Rimaniamo convinti che avremo ancora margini importanti di crescita per i prossimi anni. Questo è possibile all’interno di un dialogo costante con la destinazione turistica Romagna, che si sta dimostrando funzionale alla crescita di tutta l’area con benefici diffusi su tutti i territori. Infine, un ringraziamento alla Regione Emilia-Romagna: il suo costante supporto attraverso bandi per gli eventi e agli investimenti infrastrutturali è fondamentale per continuare a elevare la qualità urbana e la competitività della Romagna Faentina come destinazione”.

























































