1862 – 2022: 160 sono gli anni che compie Poste Italiane, anni che hanno visto una totale trasformazione del nostro Paese ad ogni livello, con l’azienda che ne ha accompagnato sviluppo e modernizzazione.

Un compleanno speciale che Poste Italiane ha celebrato a Roma il 5 maggio scorso inaugurando una serie di eventi alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Poste Italiane è oggi la più grande realtà del comparto logistico in Italia ed è leader nel settore finanziario, assicurativo e dei servizi di pagamento.

Con una rete di oltre 12.700 Uffici Postali, 125 mila dipendenti, 569 miliardi di euro di attività finanziarie totali e 35 milioni di clienti, Poste Italiane è parte integrante del tessuto economico, sociale e produttivo del Paese e dei diversi territori e rappresenta una realtà unica in Italia per dimensioni, riconoscibilità, capillarità e fiducia da parte della clientela.

La capillarità di Poste ha fatto sì che ogni cittadino ha a disposizione, a 5 minuti di distanza da casa propria, un punto di contatto con Poste Italiane che gli consente di accedere a tutti i servizi messi a disposizione dall’Azienda.

Il principale datore di lavoro

I numeri a Ravenna

A Ravenna sono 457 i dipendenti di Poste Italiane e di queste oltre l’83% è donna, con oltre il 62% degli 66 uffici postali presenti, totalmente al femminile.

I nuovi ingressi a Ravenna, negli ultimi due anni, sono stati 34 giovani assunti in diverse mansioni, anche durante il periodo della pandemia; prosegue dunque l’impegno di Poste Italiane nel creare nuove opportunità di lavoro nel nostro Paese anche in un periodo complicato come quello del Covid. Persone che come tutte le altre già presenti in azienda sono in costante e continua formazione per mantenere e migliorare sempre più gli standard qualitativi offerti ai cittadini nei diversi settori in cui l’Azienda è protagonista: sono oltre 25 mila le ore di formazione erogate nel territorio per tutto il 2021 e quasi 6 milioni di ore di formazione a livello nazionale. A dimostrazione che Poste Italiane è il principale datore di lavoro del Paese.

Ma continua a crescere la rete di dipendenti e giovani Consulenti Finanziari anche a Ravenna

La Testimonianza del giovane Guido Sambrotta che racconta la sua professione a Faenza Centro

A Ravenna sono 30 i consulenti finanziari di Poste Italiane a disposizione dei cittadini della Provincia di Ravenna. Una rete di giovani professionisti con un pacchetto di competenze tecniche e commerciali in grado di offrire al cliente il prodotto più adatto alle sue esigenze.

I consulenti finanziari impiegati negli 66 Uffici Postali di Ravenna non svolgono solo attività di servizi finanziari e assicurativi ma mettono il proprio know how a disposizione del cliente in un rapporto di continua fiducia e trasparenza. Il ruolo del consulente è supportare il cliente a partire dalle sue esigenze, analizzare il suo portafoglio e pianificare insieme investimenti e prodotti per il suo futuro. Più di una family banker, il consulente finanziario merita la fiducia dei propri clienti grazie alla motivazione, l’entusiasmo e le capacità relazionali. Un lavoro di squadra che permette a Poste Italiane di fornire il miglior piano d’azione per soddisfare il cliente.

A Faenza, presso l’Ufficio Centrale da inizio anno è arrivato Guido Sambrotta, 31 anni, Laurea Magistrale in Economia Aziendale e Management, fa parte della famiglia di Poste Italiane dal dicembre 2020, assunto in piena pandemia.

“La parte più bella di questo lavoro è il riuscire a dare dei consigli ai clienti che nel quotidiano ci chiedono informazioni sulla gestione del proprio patrimonio, grande o piccolo che sia, per noi in Poste Italiane sono tutti importanti. – racconta Guido – In Poste ho trovato una buona formazione, che tra l’altro avviene periodicamente, molto importante sia per la conoscenza approfondita su ciò che possiamo offrire ma soprattutto una formazione orientata a capire le persone, i loro desideri, utile a dare risposte alle loro domande ed esigenze, seguendo un’etica che appartiene da sempre all’Azienda ed è anche per questo che ho scelto di lavorare in Poste Italiane. La cosa più bella del mio lavoro è la soddisfazione di un cliente nel tempo e la sua fiducia”.

Lavorare in Poste Italiane rappresenta un plus per un giovane laureato che si appresta ad entrare nel mercato del lavoro per vari motivi: etica e valori aziendali, capillarità della rete, presenza nel tessuto socio-economico del Paese. L’Azienda è alla ricerca di consulenti finanziari da assumere su tutto il territorio nazionale. Per informazioni sul processo di selezione e inviare la tua candidatura è possibile consultare il sito https://www.posteitaliane.it/it/carriere.html.

“Per me è stato molto importante – continua Guido- anche l’essere stato affiancato inizialmente a colleghi con più anni di esperienza, questo mi ha dato maggior sicurezza che oggi riesco a far anche percepire a chi si rivolge a me, questo è un altro aspetto molto importante di questo lavoro”.

Il gruppo guidato dall’Amministratore Delegato Matteo Del Fante, in linea con quanto previsto dal piano strategico “2024 Sustain & Innovate”, entro il 2024 potrà contare su una rete di 10mila professionisti della consulenza finanziaria. Poste Italiane continua ad investire sulle sue persone, con una particolare attenzione ai giovani: l’età media dei consulenti finanziari si abbasserà da 41,7 a 40 anni. L’Azienda, inoltre, stima che nei prossimi due anni il 60% dei consulenti finanziari sia laureato, una crescita che trova conferma già negli ultimi cinque anni in cui la percentuale di figure laureate in questo settore è passata dal 26% nel 2017 al 52% nel 2021.

Il costante investimento di Poste Italiane per la crescita professionale dei dipendenti ha permesso all’Azienda la conferma del premio “Top Employer Italia” per il terzo anno consecutivo. Un riconoscimento che sottolinea la leadership di Poste Italiane nelle politiche di gestione e sviluppo delle risorse umane. Il gruppo ha infatti continuato ad investire, creando nuova occupazione qualificata e giovanile, anche in  una fase resa molto difficile dall’emergenza pandemica e dai suoi pesanti riflessi sullo sviluppo economico e sul mercato del lavoro