foto di Greenpeace

Doppia azione di Greenpeace a Ravenna in occasione di OMC e in attesa della presentazione del Pitesai. Oltre alla catena umana di attivisti che si è presentata di fronte all’accesso della fiera dell’offshore al Pala De André, un altro gruppo organizzato è entrato in azione alla piattaforma ENI di Porto Corsini “per denunciare il ‘Patto della finzione ecologica’ che vincola il nostro Paese a fonti fossili come gas e petrolio”.

Alcuni militanti con maschere di Cingolani e Draghi hanno inscenato la stipula di questo “patto” alla presenza del Cane a sei zampe, altri hanno esposto sulla trivella il messaggio “Basta bugie di Eni, nascondere CO2 non salva il clima” ed un gruppo di attiviste e attivisti ha scritto “No CCS” sulle pareti della piattaforma di ENI. Il riferimento è al CCS, il controverso progetto di cattura e stoccaggio della CO2 che Eni vorrebbe realizzare proprio a Porto Corsini, finanziato con soldi pubblici.

foto di Greenpeace

È bene che il governo getti la maschera: vuole stare dalla parte del clima o dei grandi emettitori come ENI, che vorrebbero continuare con gas fossile e petrolio, ricevendo magari fondi pubblici? Progetti come il CCS servono solo a continuare a estrarre e bruciare gas fossile e non possono essere finanziati con soldi pubblici!”