Il sindaco Davide Ranalli ha deposto una corona alla lapide che si trova sopra la piccola porta secondaria della Rocca Estense e che ricorda nomi e cognomi dei 26 ebrei lughesi, deportati e sterminati nei campi di concentramento nazisti. Una breve cerimonia che ha visto la partecipazione dei rappresentanti delle Forze dell’Ordine, delle Associazioni Combattentistiche, d’Arma e dell’Anpi, delle crocerossine e delle studentesse e degli studenti delle classi 2B e 2C della scuola secondaria di primo grado F. Baracca e alcuni studenti della scuola San Giuseppe.

“Questa è una tragedia portata avanti da chi ha voluto mettere gli uomini contro gli altri uomini ed è avvenuta nella nostra civile Europa- ha detto il sindaco Davide Ranalli nel suo intervento – . Dobbiamo non dimenticare e mantenere viva la memoria pensando a quello che stiamo attraversando, per questo è importante vederequi oggi gli studenti. I giovanidevono appassionarsi allo studio e all’approfondimento della storia aiutati degli strumenti tecnologici e dalla loro curiosità. Quando celebrammo questa Giornata lo scorso anno non avremmo mai immaginato che da lì a un mese sarebbe scoppiata una guerra, anche questa frutto del desiderio di potere. Se in questi giorni la parola pace sembra scomparsa dal dibattito, ricordiamoci che la pace si costruisce con la cultura, lo studio e la conoscenza e con il rispetto anche nei piccoli rapporti quotidiani”.

Le iniziative organizzate dal Comune per il Giorno della Memoria proseguono lunedì 30 gennaio in biblioteca Trisi. Alle 17.30 in sala Codazzi, l’incontro ha il titolo “Nessuno si salva da solo: la forza della solidarietà in Romagna durante le leggi razziali”.

È la testimonianza delle azioni condotte per salvare gli ebrei nel territorio della Bassa Romagna, cercando di mettere in risalto le persone che si sono esposte in prima persona rischiando la propria vita e quella delle loro famiglie opponendosi alle leggi razziali.

Si partirà dalla vicenda più nota di Cotignola, dove un’intera comunità si espose per salvare gli ebrei in fuga dalle deportazioni, come raccontato nelle toccanti e vivide memorie di Ada Ottolenghi, pubblicate dal Mulino nel 2020 con il titolo “Ci salveremo insieme”; per arrivare alla meno nota vicenda lughese, dove all’interno dell’Istituto San Giuseppe le suore contribuirono a nascondere numerosi ebrei in cerca di rifugio, come raccontato nel libro “Aiutami a vivere” realizzato dagli studenti dello stesso Istituto.

All’incontro saranno presenti il sindaco Davide Ranalli, l’assessora alla cultura del comune di Lugo Anna Giulia Gallegati, il presidente dell’Associazione Italo Israeliana della Romagna Giacomo Melandri.

Parteciperanno Guido Ottolenghi, nipote di Ada, Ines Miriam Marach, studiosa di storia e cultura ebraica italiana e autrice di numerosi saggi sulla Comunità Ebraica di Lugo, suor Giancarla Dal Borgo, in rappresentante dell’Istituto San Giuseppe di Lugo e delle Figlie di San Francesco di Sales.

A coordinare l’appuntamento la direttrice della biblioteca Trisi, Maria Chiara Sbiroli.