Come ogni anno, a maggio, la Croce Rossa Italiana ha deciso di celebrare la Giornata Mondiale della Croce Rossa (8 maggio) attraverso un invito alle amministrazioni locali ad esporre la bandiera della Croce Rossa sui palazzi comunali.

Il Comune di Ravenna ha accettato l’invito e il Presidente del Comitato CRI di Ravenna, Alberto Catagna, ha consegnato al Sindaco Michele de Pascale il vessillo dell’organizzazione internazionale. La Croce Rossa su campo bianco, che in tempo di pace ha un valore distintivo che richiama all’Associazione Croce Rossa, in tempo di conflitto armato è emblema di protezione, rappresentativo di tutte le realtà che, nel mondo, offrono supporto sanitario alle vittime dei conflitti.

“In questo momento così complicato ci fa particolarmente piacere accogliere tra le bandiere che sventolano dal palazzo comunale anche quella di Croce Rossa Italiana. Il ruolo di questa organizzazione nell’emergenza Covid-19 è stato ed è fondamentale. Soprattutto mi preme ringraziare i volontari e le volontarie del Comitato CRI di Ravenna che ogni giorno in un frangente tanto delicato stanno offrendo un contributo importantissimo a sostegno della nostra comunità, distribuendo Dpi, consegnando farmaci, ausili e spese a domicilio, assistendo le persone più fragili e sole”.

“Nel ringraziare il Sindaco De Pascale per ospitare anche quest’anno il nostro vessillo, il mio augurio – afferma il Presidente di CRI Ravenna – è che questo simbolo internazionale non sia esposto solo a celebrare l’organizzazione internazionale della Croce Rossa e Mezzaluna Rossa, ma sia omaggio a tutti coloro che, pur nelle difficoltà, si stanno adoperando per salvare vite e proteggere la dignità dell’individuo. Oggi, come in tempo di conflitto, questo emblema rappresenta tutti – cittadini, enti pubblici, associazioni di volontariato, personale sanitario – uniti dal solo scopo di alleviare la sofferenza umana e tutelare la salute psico fisica dell’individuo. Henry Dunant, il fondatore della Croce Rossa, già nel 1862 ipotizzava che fosse proprio la gente comune a farsi carico del prossimo in modo organizzato, attento alle regole, operando in supporto alle istituzioni. Oggi, a Ravenna e nel mondo, quello che sta avvenendo è proprio questo. E mi auguro che l’8 maggio sia simbolo per questo 2020 di una comunione di intenti, che va oltre la singola appartenenza associativa e che racchiude tutti sotto questo emblema di umanità.”