I Finanzieri della Tenenza di Cervia, in collaborazione con i colleghi della 1ª Compagnia di Ravenna, in concomitanza del fine settimana appena trascorso, hanno attivato nel comprensorio rivierasco un mirato dispositivo di controllo teso a verificare il rispetto degli obblighi imposti per contenere i contagi da virus Covid-19.

Nel corso dell’attività di pattugliamento predisposta per la “domenica delle palme”, all’ora di pranzo è stato individuato un ristorante, sito sul lungomare antistante la pineta di Pinarella di Cervia (RA), all’interno del quale, in spregio alle prescrizioni vigenti e ad ogni cautela necessaria a limitare la diffusione del virus, si stava svolgendo la normale attività di ristorazione, con tanto di cameriere che provvedeva alla somministrazione dei pasti al tavolo.

All’atto dell’accesso, i militari delle Fiamme Gialle hanno infatti trovato numerosi avventori che si erano radunati a seguito di un “invito strettamente riservato” del proprietario del locale, molti dei quali provenienti da fuori provincia e alcuni addirittura da altre regioni confinanti, come Marche e Toscana.

C’era chi era già seduto a tavola, intento a consumare il pranzo domenicale e chi, sdraiato sui lettini in terrazza, prendeva il sole, sorseggiavano un drink in attesa delle pietanze del ristorante.

Alla richiesta dei militari di giustificare la loro presenza all’interno del locale, i soggetti identificati hanno fornito le più svariate motivazioni: c’è chi ha dichiarato di trovarsi lì per lavoro dovendo definire con gli altri commensali alcuni dettagli su progetti futuri e chi invece stava lì per motivi di salute, pranzando in attesa di effettuare, subito dopo, una seduta di fisioterapia all’aperto, all’ombra degli alberi della pineta.

I 23 commensali sono stati quindi sanzionati amministrativamente, mentre gli approfondimenti svolti nell’immediatezza nei confronti del titolare del ristorante hanno permesso di riscontrare come quest’ultimo esercitasse la propria attività lavorativa in totale inosservanza dei previsti obblighi di natura fiscale e contributiva, tanto che nei suoi confronti è stato avviato un controllo fiscale mirato a ricostruire il volume d’affari dell’azienda e le conseguenti imposte evase.

Anche il personale sorpreso a lavorare, un cuoco di origine albanese, l’aiuto cuoco di origine cubana ed una cameriera, anch’essa cubana, sono risultati tutti lavoratori completamente “in nero” e pertanto per il datore di lavoro, scatterà anche l’irrogazione della c.d. “maxi sanzione” con conseguente segnalazione della ditta all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Ravenna, anche ai fini della sospensione dell’attività imprenditoriale.

L’operazione appena conclusa evidenzia il costante e quotidiano impegno delle Fiamme Gialle ravennati per il contrasto fermo all’imprenditoria illegale che, violando ogni regola, approfitta dello stato di emergenza sanitaria in atto e delle conseguenti limitazioni a cui si sottopongono, con sacrificio, gli imprenditori onesti.

I controlli continueranno nei prossimi giorni sull’intero territorio provinciale al fine di garantire il trascorrere delle festività pasquali in condizioni di sicurezza e di rispetto delle norme anti contagio.