“Stop alla fusione delle Camere di Commercio di Ravenna e Ferrara. Con soddisfazione della Lega che non ha mai considerato positivamente questo percorso e che rileva l’ennesimo buco nell’acqua della Giunta Bonaccini”.

Samantha Gardin, segretario della Lega di Ravenna, saluta con compiacimento il ‘mantenimento dell’autonomia’ dei due enti: “la fusione – afferma – non aveva senso da qualunque parte la si considerasse, né per la logistica, né per la storia dei due territori. Ma non bisogna dimenticare chi invece ha voluto a tutti i costi procedere su questa strada ormai inutile. Parlo della Giunta regionale Pd, con l’assessore Patrizio Bianchi, che non più tardi del 6 settembre dell’anno scorso sposò con enfasi il progetto di fusione. Trovo invece sorprendente il completo dietrofront di Michele De Pascale. Folgorato sulla via di Damasco, De Pascale sostiene oggi il contrario di quanto affermato in passato, tanto da esprimere valutazioni da leghista doc.

E’ ovvio che oggi pesa molto la debolezza dei cattodem, a livello locale, come a quello regionale.

Ora Bonaccini dovrà spiegarci quanto accaduto, quali procedure erano già attivate e quanto peserà tornare indietro. A questo proposito, non ci stancheremo mai di rilevare gli effetti negativi della legge ‘Del Rio’, di fatto abortita, che è a monte del progetto di fusione delle Camere di commercio, e della relativa legge regionale sul riordino istituzionale.

Norme che hanno causato danni amministrativi e istituzionali infiniti, che stiamo tuttora pagando.

E se la stessa critica la rivolge De Pascale ai suoi compagni di partito, significa davvero che la Giunta regionale dovrebbe fare non solo un grande passo indietro, ma anche un lungo bagno di umiltà”.