Sabato 3 settembre alle 18 al museo civico San Rocco di Fusignano, in via Monti 5, inaugura la mostra antologica dedicata a Ettore Panighi.

Ettore Panighi (1917- 2007) è stato uno dei pittori romagnoli più significativi del secondo dopoguerra. Originario di Massa Lombarda, dopo un primo apprendistato alla scuola d’arte e mestieri di Cotignola tenuta da Luigi Varoli (maestro dei migliori artisti d’area ravennate della generazione nata tra le due guerre) ha poi frequentato l’accademia di Belle arti di Bologna avendo come docente Virgilio Guidi, poi a Firenze sotto la guida di Felice Carena. Maestri importanti dai quali tuttavia Panighi ha preso le distanze assecondando subito una personalissima vena espressionista, tale da rendere non improprio un accostamento piuttosto ai tedeschi del Die Brȕcke, o per certi aspetti ai protagonisti della «Nuova oggettività». Una figura decisamente eccentrica, un appartato pittore di Romagna, ma forse – per scelte linguistiche – il meno romagnolo dei conterranei della sua generazione.
Le opere in esposizione abbracciano tutta la sua carriera, durata quasi mezzo secolo: dal 1955 al 2000.
La mostra, a ingresso libero, rimarrà allestita fino al 30 ottobre e sarà visitabile il sabato dalle 15 alle 18, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18. Sono previste aperture speciali in occasione dei festeggiamenti per il patrono: il 7 e 9 settembre dalle 20 alle 23; l’8, 10, 11 settembre dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 23.
Sono previsti anche quattro eventi culturali legati alla mostra, tutti alle 20.30: venerdì 7 ottobre Claudio Spadoni presenta il suo saggio Storie d’arte e critica tra Ottocento e Novecento (Maretti editore); venerdì 14 ottobre Maria Rita Bentini presenta Capire l’arte contemporanea: oltre la cornice. Un percorso dagli anni Sessanta ad oggi, attraverso nuovi materiali, spazi, concetti; venerdì 21 ottobre Chiara Pausini presenta Le potenzialità espressive del mosaico contemporaneo tra memoria e sperimentazione; venerdì 28 ottobre Paola Babini presenta Il disegno archetipo della pittura ma anche espressione autonoma di una grande modernità.
L’esposizione, curata da Claudio Spadoni, è organizzata da Capit Ravenna in collaborazione con il Comune di Fusignano e con il contributo della Bcc ravennate, forlivese e imolese.