Chiara Francesconi, capogruppo PRI e Giannantonio Mingozzi (invitato in qualità di esperto) considerano utile la riunione di ieri delle due commissioni consiliari del Comune in materia di nuova Carta Archeologica” per giungere finalmente ad una stesura definitiva di uno strumento indispensabile per la radiografia del territorio e del sottosuolo ravennate; per questo abbiamo chiesto intervenendo ai lavori (Francesconi presiede la commissione istruzione e università) di poter contare sul contributo fattivo della Soprintendenza affinché la Carta possa disporre di tutte le informazioni e gli elaborati di cui dispone la Soprintendenza senza le quali uno strumento così delicato rischia di suggerire scelte e prescrizioni non motivate. Dopo la nostra interpellanza, aggiungono Francesconi e Mingozzi, ci fa piacere che l’Università con il dipartimento di archeologia, docenti e studenti e la stessa Fondazione Flaminia siano della partita, ma ora occorre completare l’assetto di guida della nuova Carta Archeologica dal quale non può mancare una istituzione così importante. Come PRI, concludono Francesconi e Mingozzi, abbiamo sempre visto la Carta delle potenzialità archeologiche non come un ostacolo alle attività infrastrutturali ed edilizie in centro e nel forese ma come una garanzia affinché ogni lavoro nuovo o di restauro conosca in anticipo la presenza di vestigia importanti, per poterle riportare alla luce e magari esporle. Comune, Università e Soprintendenza sono in grado di offrire tutte le garanzie affinché ciò avvenga a beneficio anche della occupazione di studenti e laureati preparati e della sicurezza delle imprese per i tempi di lavoro”.