27/04/2018 – Formare alla legalità per contrastare le mafie e rendere migliori i cittadini di domani: questo l’obiettivo dell’incontro svoltosi questa mattina alla Ricci Muratori, promosso dallo stesso Istituto comprensivo, da sempre attento alla formazione civile e civica dei suoi studenti, in collaborazione con l’associazione Libera. L’iniziativa rientra nell’ambito del progetto “Giovani: sentinelle contro l’illegalità” a cura del Gruppo fraterno sostegno ad Agnese Borsellino. Ha introdotto l’evento Livia Santini, docente della Ricci Muratori, referente al Cyberbullismo e da anni impegnata in percorsi di formazione alla legalità. Ospite dell’incontro l’ex Ispettore Dia Giuseppe Giordano in dialogo con Debora Galassi, referente provinciale di Libera Ravenna. Erano presenti il vicesindaco Eugenio Fusignani e il comandante della Polizia municipale Andrea Giacomini. Giordano è stato uomo di punta nella lotta alla mafia durante gli anni Ottanta e Novanta lavorando a fianco di Borsellino, Falcone, Cassarà e Montana ed è autore del libro “Il sopravvissuto” in cui registra le memorie di quegli anni. Da anni svolge opera di sensibilizzazione nelle scuole su argomenti come legalità, giustizia, rispetto del prossimo. Alla Ricci Muratori ha raccontato la sua carriera: dalla collaborazione con l’FBI di New York e New Jersey oltre che in maniera attiva nella Polizia di Stato seguendo sul campo le indagini più impegnative legate alla mafia. Il vicesindaco Eugenio Fusignani ha portato agli studenti il saluto dell’amministrazione. “La mafia – ha detto Fusignani – non è solo quella dei gesti efferati ma si manifesta sotto diverse forme e in tanti modi spesso subdoli e non sempre facilmente individuabili; per contrastarla e sconfiggerla è necessario che sia sempre più diffusa la cultura della legalità soprattutto tra i giovani che devono essere consapevoli del dovere di segnalare gli episodi preoccupanti di cui possono essere testimoni come nei casi di bullismo e sopraffazione; abbiamo celebrato di recente la festa del 25 aprile, che segnò la liberazione dalla dittatura e l’affermazione della Repubblica, ma per continuare ad essere veramente cittadini liberi e fruire serenamente delle opportunità che la democrazia offre bisogna continuare a difendersi e a contrastare tutte quelle forme di dittatura che ancora ci opprimono e che si chiamano criminalità organizzata, corruzione e mafie”. Lungo il percorso che le classi terze medie hanno svolto durante l’anno scolastico 2017/2018, sono stati toccati i temi della legalità, della lotta all’uso di stupefacenti, del rispetto reciproco al fine di costruire una società giusta e costituita da cittadini consapevoli e attenti.