Questa mattina, nella sala consiliare del municipio di Ravenna, i comandanti delle Polizie Locali di Ravenna Dr. Giacomini Andrea, dell’Unione dei Comuni della Romagna Faentina Dr. Talenti Vasco, dell’Unione della Bassa Romagna Dr.ssa Neri Paola, di Cervia il f.f. Rusticali Sergio, di Russi il Responsabile del Servizio Forlivesi Fabio ed i vertici dirigenziali dell’ASL della Romagna competenti nel settore Dott. Zanfini Roberto Direttore U.O. Emergenza Urgenza Psichiatrica, la Dott.ssa Mastrocola Antonella Direttore U.O. CSM, il Dr. Menarini Maurizio Direttore U.O. Emergenza Territoriale Centrale Operativa 118, la Dr.ssa Dott.ssa Francesconi Raffaella Direttore Dipartimento Emergenza Urgenza AUSL Romagna ambito Ravenna hanno sottoscritto un protocollo congiunto per l’effettuazione dei trattamenti e accertamenti sanitari obbligatori psichiatrici nella provincia di Ravenna.

L’obiettivo del documento è quello di fornire indicazioni operative omogenee per l’esecuzione degli stessi trattamenti e accertamenti sanitari definendo le funzioni e i compiti degli operatori sanitari e della Polizia locale.

Le recenti innovazioni fra cui anche la Delibera della Giunta Regione Emilia-Romagna n. 1928 del 11.11.2019 “Approvazione linee di indirizzo per la redazione di protocolli locali in materia di TSO e ASO” hanno portato alla necessità di procedere ad un adeguamento del protocollo, sottoscritto il 21.12.2010, mantenendo inalterata la finalità di fornire indicazioni operative omogenee per l’esecuzione dei trattamenti e accertamenti sanitari obbligatori su tutto il territorio provinciale definendo le funzioni e i compiti degli operatori sanitari e della Polizia Locale.

Il documento tiene conto della complessità delle procedure che regolano gli interventi sanitari obbligatori; giustificata dalla necessità di tutelare i diritti della persona delineandosi come atto dovuto attraverso cui si testimonia alla stessa il rispetto personale e sociale cui ha diritto e la legislazione italiana la quale sancisce la tutela della salute sia come diritto dell’individuo, sia come interesse della collettività, introducendo la possibilità di trattamenti sanitari obbligatori quali provvedimenti che non possono essere imposti al singolo nel suo esclusivo interesse, ma solo quando ricorra anche un riconosciuto interesse della collettività.