Domenica 15 Dicembre ci sarà il finissage della mostra personale di Mauro Fragorzi, L’urlo di Dante.

È stato davvero un successo sia per affluenza che per critica e apprezzamenti.

Dante ha trovato in questa mostra un po’ di se, non il suo naso, non il suo valore commerciale, ma forse un pezzo della sua anima, così come “L’Anima di Dante” (la scultura posta nel cortile esterno) ci vuol ricordare che prima di ogni cosa, il Sommo Poeta, era e rimarrà, un essere umano, che ha vissuto, “sotto queste stelle”.

“Del suo mito ho voluto cavalcarne i valori, gli ideali, la ribellione e forse gli errori che fanno la differenza tra una vita normale, ed una vita straordinaria che lui ha saputo sostenere seppur intricata e combattuta.”

“Devo a questa mostra un grazie, a partire dall’aiuto che mi è stato dato da istituzioni e sopratutto dalle persone che ne fanno parte. Agli amici che mi hanno aiutato nei momenti di difficoltà, e negli imprevisti. A chi con amore mi ha accompagnato ogni giorno in questo viaggio che ha messo in luce i miei punti di forza, e le mie debolezze”.

Oggi siamo sommersi di ogni genere di stimoli, ed il confine, il valore, e lo spessore di questi è sempre più intrecciato con la nostra trama sociale e mediatica. Anche se nel piccolo eco, che una piccola città come la nostra può produrre, chi è inciampato, per intento o per caso in questa mostra, ha dimostrato che il “sentire” dello spettatore, a prescindere dalla cultura o dalla passione per l’arte, va al di là delle persone o delle correnti, ma si lega ad un’opera e ne avverte “L’urlo” che vi è racchiuso. E l’eco si spande.

Nella giornata di domenica, alle ore 15:30 l’artista ci accompagnerà un po’ di questo percorso, ci farà vivere Dante attraverso il suo racconto mentre decifreremo con i nostri occhi gli aneddoti che si nascondo dentro alle opere.

Particolare attenzione sarà portata sul quadro “Intrico”, tre metri di lunghezza di un quadro che dimostra quanto la nostra vita di tutti i giorni, non ha  nulla da “invidiare” al Purgatorio dantesco…