La ciclopedonale che attraversa i parchi Vespignani/Ferrucci/Piani, partendo da Via Corbari, (altezza baracchina), già in fase di cantiere, suscita le perplessità di Fiab Faenza e Piccola Oasi Lilly e i Vagabondi.

“In primo luogo è mancato il percorso partecipativo. Molti di noi si sono resi conto di ciò che succedeva con le ruspe già in azione. Il Quartiere centro sud non è stato informato, il Tavolo Ambiente non è stato informato, la Consulta della Bicicletta non è stata ufficialmente informata, (sembra che ci sia stato solo un rapido e superficiale accenno, che però non tutti hanno sentito, molti erano assenti, e non compare nel verbale). Ci dicono che la richiesta sia venuta dalla scuola, ma la mobility manager dell’Istituto Comprensivo Europa non ne sa niente” sottolineano le due associazioni.

“In pratica nessuno ha chiesto questa ciclabile”. Perché quindi la stanno facendo?

“Non erano forse più necessari interventi per rimettere in sesto i marciapiedi dissestati, o per collegare le ciclabili esistenti? Questa è l’ennesima ciclabile scollegata dalle altre, che parte da una strada senza ciclabile (via Corbari) e finisce in un parcheggio senza ciclabile, quello della scuola primaria Don Milani, che in periodo scolastico è intasato da auto, che sostano anche sopra ai marciapiedi.

Non era forse più utile realizzare una ciclabile lungo tutta via Corbari e rendere zona scolastica il parcheggio delle Don Milani, realizzando un passaggio sicuro per le bici?” tornano a chiedere Fiab e Piccola Oasi.

“Il Pums approvato a settembre 2021 prevede (nella tavola 4) una ciclabile su via Corbari, proposta presentata dalla Fiab.

Non abbiamo ben chiaro come funziona la partecipazione a Faenza…Prima ci chiedono di partecipare e proporre, organizzano tavoli e consulte, approvano ma poi ignorano le nostre proposte, mentre passano avanti progetti che non rispondono alle esigenze della comunità e su cui non informano nessuno.

Via Corbari è un rettilineo, strada di quartiere, zona 40, dove le auto vanno purtroppo molto veloci, e in periodo scolastico parcheggiano in doppia fila. Strisce pedonali scolorite, nessun restringimento o golfo pedonale, e i residenti lamentano da tempo velocità sostenute. La larghezza è circa 7,5 metri, e visto che le carreggiate per norma devono essere minimo 3 metri, ci sarebbe posto per una bike lane o ciclabile monodirezionale che colleghi alla scuola Don Milani. Se poi il comune avesse accettato la nostra proposta di senso unico si sarebbe potuta fare una bella ciclabile bidirezionale per rendere ancora più sicura e a misura di bici e pedoni via Corbari.

Come da manuali sulla ciclabilità, ridurre l’ampiezza delle strade di quartiere, renderle zona 30, è fondamentale per la sicurezza. Una ciclabile “protetta” inoltre impedirebbe o quantomeno dissuaderebbe i parcheggi in doppia fila che avvengono costantemente.

Ma il Comune, in barba al percorso partecipato, ha usato i soldi del Ministero (circa 200 mila euro) dedicati alla mobilità sostenibile e ai percorsi “casa scuola”, per una ciclabile dentro al parco non prevista nel Pums, su stabilizzato, a zig zag, che allunga il percorso”.

La dirigente Barchi, durante la Consulta Bici del 21 giugno, avrebbe evidenziato le criticità della proposta di realizzare una ciclopedonale su via via Corbari a fianco di una zona 30: “È una strada di quartiere di scorrimento, non è adatta per le bici, le bici è meglio che passino dal parco”.

Ma Fiab Faenza e Piccola Oasi sottolineano che per: “Il Codice della strada solo in autostrada le bici non devono passare, e politici e tecnici dovrebbe sapere che la strada è di tutti, bici comprese, e nelle strade di quartiere bisogna favorire incentivare e proteggere bici e pedoni. La dirigente aggiunge anche che non si possono togliere posti auto, ma noi chiediamo semplicemente di impedire i parcheggi selvaggi in doppia fila.

Lo stesso ufficio lavori pubblici, ricordiamolo, è quello che aveva messo le sbarre ritenute pericolose e illegali dal Mit, e che Fiab con ricorso fece togliere. Lo stesso ufficio è stato artefice di ciclabili come quella su Via Testi, che è un percorso a ostacoli più che una ciclabile.

Ed ora vedremo sorgere una ciclabile di 1 km in mezzo al parco, con tortuosi percorsi sterrati e “domenicali”. Lasciando le strade in balia delle auto, senza alcuno spazio per le bici, con rischio di incidenti e morti”.

“Concludiamo con una preoccupazione sul parco. Un parco botanico, finora abbastanza risparmiato dall’impatto antropico, viene disturbato da un cantiere di un mese e da un perenne inquinamento luminoso (aumentano i lampioni… ) e su 2000 metri quadrati (1 km per 2 metri) non crescerà più l’erba. Al limite si poteva fare un sentiero natura più stretto e adatto al contesto naturale del parco.

In conclusione si tratta di uno sfregio alla natura, uno spreco di fondi pubblici per una ciclabile di cui non c’era alcun bisogno.

Soldi che si potevano usare sicuramente meglio”.