Prosegue il Festival delle culture che domani, sabato 4 giugno, aprirà all’Almagià alle 17.30 con le esibizioni dell’associazione “Kung Fu Ravenna”, che proporrà “La danza del leone”, dell’associazione Romania Mare, con balli tradizionali della Romania, dell’associazione Malva, che farà conoscere i canti e i balli dell’Ucraina e, infine, della Compagnia Melagrana con alcune danze della tradizione orientale.

Alle 21 inizierà il dibattito “Guerre dimenticate” condotto dal giornalista Luciano Scalettari, che dialogherà con il giornalista Giuliano Battiston, con la scrittrice Asmae Dachan e con l’attivista Nawal Soufi. Battiston è direttore dell’associazione di giornalisti indipendenti Lettera22, collabora con quotidiani e riviste tra cui “l’Espresso”, “il manifesto”, “Gli asini”, “il Venerdì”, “The New Humanitarian”, Radio3. Autore dei primi studi sul campo della società civile afghana post-2001, dal 2007 si dedica all’Afghanistan con viaggi, ricerche, saggi. Dachan, italo-siriana, è esperta di Medio Oriente, Siria, Islam, dialogo interreligioso, immigrazione e terrorismo internazionale. È creatrice e autrice del blog Diario di Siria – “Scrivere per riscoprire il valore della vita umana” e attivista per la pace e la non violenza. Nel 2019 è stata insignita del titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana. Soufi, italo-marocchina, da anni batte i fronti più caldi delle rotte migratorie, testimoniando abusi e dando una mano con aiuti concreti, cibo, vestiti, corse in ospedale. È stata proclamata Cittadina Europea dell’anno 2016 dalla Unione Europea e ha vinto il premio “Arab hope maker” nel 2017 come la persona che più di ogni altra ha inciso a livello positivo per migliorare le condizioni di vita di chi deve scappare da guerre, terrorismi e persecuzioni.

Alle 23 si esibirà Moonlight Benjamin, una delle musiciste più interessanti della nuova scena di Haiti, con una potente fusione tra beat voodoo, rock haitiano e blues.

In Darsena alle 20 il Ballet West Afro, parata di danze e percussioni a cura dell’associazione Tumm.

Fuori dall’Almagià, ogni giorno dalle 17 alle 21.30 ci saranno numerosi spazi per attività, proposte, laboratori. In programma “La terra, il pianeta che rappresentiamo”, laboratorio di mosaico dell’associazione “Dis-ordine dei cavalieri della malta e di tutti i colori”; “Rigenerare”, esposizione dei progetti di riqualificazione urbana degli studenti del Liceo Artistico Nervi-Severini di Ravenna; “Gioca con noi”, laboratorio di giocattoli a cura dell’associazione Malva; “M.Y.S.TERY, gioco di ruolo sui miti e le leggende delle diverse culture” a cura della cooperativa sociale LibrAzione e della biblioteca Holden; “Una foto al Festival”, a cura dei giovani fotografi del laboratorio “Abitare gli spazi”, stampa gratuita di Studio Siboni; “Abitare gli spazi”, mostra fotografica a cura di Luca Gambi; “Giochiamo a smantellare gli stereotipi”, una grande roulette divisa per aree geografiche e tematiche relative alle migrazioni e alle minoranze, a cura di Ravenna Must Act; “Costruiamo un mondo migliore”, installazione interattiva di Cittadinanza Onlus per aprire occhi e mente sui luoghi e le culture; “Open your mind”, esposizione dei lavori fotografici degli studenti delle scuole di Ravenna a cura della cooperativa Cidas.

In Darsena si potrà cenare scegliendo tra i vari stand gastronomici: Pianeta Globale, Isla Bonita, Serendip, Marrakech, O coqueiro, Il giardino delle luppole, Al buon gusto, Pyramide-Teranga.

Il Festival delle Culture conferirà il premio Intercultura 2022 a due donne: l’intellettuale Ece Temelkuran e la dirigente medico Tiziana Marzulli. La consegna dei premi avverrà alle 21 alle Artificerie Almagià.

Il Festival verrà documentato da Parolapertamagazine.it e sulle pagine social Facebook Festival delle Culture Ravenna Partecipa e Instagram @festivaldelleculture_ra