La fine del mercato tutelato dell’energia (corrente elettrica e gas metano) è costantemente rinviata, di anno in anno. Il motivo è assai semplice: per i consumatori che lo desiderino, è già possibile passare al cosiddetto “libero mercato”, ma il prezzo di tutela fissato dall’Autorità di Regolazione Energia, Reti e Ambiente ( ARERA) resta l’unico riferimento esistente per stabilire se le offerte del libero mercato siano convenienti o no. Abolire il mercato tutelato significherebbe un aumento del caos oggi esistente. I vari gestori sono ormai, per entrambe le fonti di energia, più di 580.

Ci domandiamo come sarebbe possibile abolire la tutela del prezzo nell’attuale situazione. La dipendenza dall’estero del nostro Paese per le forniture di gas ha determinato, come tutti sappiamo, anche un notevole aumento del prezzo dell’elettricità, prodotta in Italia prevalentemente con centrali a gas. Gli sconti ottenibili con la scelta del libero mercato avranno sempre un termine, decorso il quale per i consumatori ricomincia la ricerca affannosa di un’altra offerta (ammesso che esista), fra centinaia di operatori in gran parte sconosciuti.

Per questo, come è chiaramente indicato al link di ARERA: https://www.arera.it/it/consumatori/finetutela.htm

il mercato tutelato, per le microimprese con una potenza impegnata inferiore a 15 KW è stato prorogato al 1° gennaio 2023, mentre per tutte le famiglie il mercato tutelato è stato prorogato al 10 gennaio 2024. Non vi è quindi l’urgenza, per i consumatori, di fare la scelta immediatamente: abbiamo il tempo di valutare l’andamento del mercato.

Nonostante questo, dobbiamo lamentare il comportamento di molti call center che continuano a ossessionare le famiglie ormai da più di due anni. Si continua ad affermare che l’abolizione del mercato tutelato è imminente e, quando ci si accorge che l’interlocutore è una persona anziana o uno straniero, non si esita ad affermare che la mancanza di una scelta potrebbe portare a una interruzione dell’erogazione della corrente elettrica. Ovviamente, le informazioni sul contratto proposto sono le più generiche possibili, senza dare il tempo al consumatori di informarsi. Purtroppo, se manca la denuncia dell’interessato, non è possibile per un’associazione di consumatori segnalare queste scorrettezze al Garante per la Concorrenza (AGCM): purtroppo chi ci racconta questi deplorevoli comportamenti non ci fornisce dati sufficienti (n. di telefono, nome del gestore ecc.).

Non resta che diffondere nuovamente questa importante informazione che ripetiamo: il mercato tutelato è stato prorogato al 10 gennaio 2024. Non cadiamo nelle trappole di chi ci vuole costringere a una scelta senza una corretta informazione. Rivolgetevi a Federconsumatori per le spiegazioni necessarie in questa complessa materia.