“Siamo entrati nella fase 2 e, nel rispetto delle norme vigenti, è possibile ritornare ad essere utenti della strada, ma era ipotizzabile ed i dati purtroppo lo confermano che il lock down lasciasse strascichi nel comportamento alla guida. E non poteva essere diversamente, perché la guida è un’attività complessa che implica coordinazione senso-motoria (cambio marce, pressione sui pedali di acceleratore e frizione,…), attenzione, giudizio psico-fisiologico (per prevedere anche le mosse di chi ci precede…).Gli psicologi hanno dimostrato che la guida è influenzata dai nostri stati emotivi e in special modo dallo stress, dall’ansia con l’aggravante dell’inattività di questo periodo di chiusura” spiega Mauro Sorbi, presidente dell’ osservatorio per l’educazione alla sicurezza stradale                                                                                                               

“E’ documentato che la distrazione è causa-concausa di oltre l’80% degli incidenti ed ora forma un binomio esplosivo e potenzialmente pericoloso con l’ansia. I problemi legati al lavoro, o perso o da riavviare o da finanziare, sono costantemente presenti in molti e producono un’estraneazione temporanea della mente rispetto alla necessaria attenzione alla guida. L’unione con l’ansia impedisce al cervello di affrontare simultaneamente più attività contemporaneamente, portando a comportamenti rischiosi per gli utenti della strada” continua Mauro Sorbi.

“Un’aggravante è il meccanismo più o meno conscio di riguadagnare il tempo perduto che porta ad essere insofferenti e poco attenti alle norme del Codice della Strada, in primis il rispetto dei limiti di velocità e il mantenimento della distanza di sicurezza. Il distanziamento sociale, che abbiamo imparato a conoscere e ad applicare costantemente, venga utilizzato anche sulla strada per permettere ai nostri riflessi “appannati“ di riabituarsi a interagire nel complesso sistema della mobilità stradale. Siamo preoccupati perché, pur in presenza di un traffico ancora limitato, sono stati rilevati, in percentuale, troppi comportamenti scorretti” afferma Mauro Sorbi.

In Romagna, sono avvenuti nell’ultimo week end, 7 incidenti stradali:

  • 2 incidenti venerdì nelle ore preserali che hanno coinvolto auto ed un pedone che è stato trasportato all’ospedale con codice 3, in condizioni moderatamente critiche e si segnala che si tratta di un bambino di 4 anni;
  • 2 incidenti sabato coinvolti un ciclista, trasportato in ospedale in condizioni non gravi e un motociclista finito in una scarpata e ricoverato in ospedale con codice 3 in condizione moderatamente gravi;
  • 4 incidenti domenica che hanno coinvolto auto, biciclette e moto.

C’è stato un decesso (codice 4, un uomo di 81 anni), 3 codici 3 (persone in condizioni moderatamente critiche), 3 codici 2 persone in condizioni poco critiche e 2 codici 1, persone in condizioni non critiche.

Segnaliamo che gli indici di mobilità attestano una costante crescita e nelle province di Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini sono stati i seguenti:

Venerdì 22 maggio Forlì-Cesena +   7% rispetto al venerdì precedente

Ravenna + 10% rispetto al venerdì precedente

Rimini + 10% rispetto al venerdì precedente

Sabato 23 maggio Forlì-Cesena + 29% rispetto al sabato precedente

Ravenna + 29% rispetto al sabato precedente

Rimini + 23% rispetto al sabato precedente

Domenica 24 maggio Forlì-Cesena + 33% rispetto al sabato precedente

Ravenna + 37% rispetto al sabato precedente

Rimini + 31% rispetto al sabato precedente

“Il governo ha attuato misure giustamente drastiche e senza precedenti per evitare morti per l’emergenza sanitaria. Chiediamo la stessa severità per combattere seriamente le stragi che si susseguono da troppo tempo sulle strade” conclude Sorbi.

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