Dopo un primo intervento nella primavera del 2022, domenica 19 marzo ventidue volontari hanno completato l’opera di bonifica di una discarica abusiva sui calanchi della Pideura, tra Faenza e Brisighella.

In poche ore, armati di guanti, corde e sacchi, la squadra ha rimosso dalle argille azzurre circa 30 sacchi di rifiuti non differenziabili, oltre 250 kg di rifiuti ingombranti (tra cui uno pneumatico di trattore), 25 sacchi di vetro e cinque batterie per auto. In totale il peso dei rifiuti è stato stimato in almeno 700 kg.

L’iniziativa, completamente autogestita, è stata organizzata in condivisione dalle guide di Romagna Sentieri e Zero-Zero MTB Tour e dalle associazioni «Il mondo che vorrei» e Gev – Guardie ecologiche volontarie di Faenza.

Tutti i rifiuti raccolti sono stati differenziati, accantonati a bordo strada e segnalati al gestore, che provvederà alla loro definitiva rimozione.

«Lo scorso anno, dopo la prima giornata di pulizia, sapevamo di non aver terminato il lavoro, per cui ci eravamo presi l’impegno di tornare hanno dichiarato i volontari -. L’aspetto positivo è che un lavoro sicuramente poco piacevole, in compagnia diventa divertente: l’idea di aver fatto qualcosa di utile per la collettività, e averlo fatto stando insieme, è sicuramente un risultato che ripaga ampiamente della fatica».

I rifiuti rimossi risalgono con ogni probabilità alla fine degli anni Settanta – inizio anni Ottanta, come potuto stimare dalle caratteristiche dei flaconi e di alcuni giocattoli ritrovati.

«Purtroppo questa discarica è stata scoperta troppo tardi, il degrado dei rifiuti stessi (vetri rotti, plastica frantumata, eccetera) e la vegetazione hanno reso molto complicata la raccolta – sottolineano i volontari -. Attraverso un impegno collettivo di chi frequenta questi meravigliosi posti è comunque possibile scongiurare il ripetersi di simili circostanze: oltre a non gettare rifiuti, chiunque può portare con sé un sacchetto per raccogliere quello che purtroppo alcuni maleducati abbandonano. Basta davvero poco per prendersi cura di un luogo».