Alla luce dei dati allarmanti sull’eccessivo consumo di alcol, soprattutto tra i più giovani, Europa verde ha presentato un’interrogazione a risposta immediata in cui chiede di mettere in campo misure e risorse straordinarie per supportare gli enti locali, le Ausl, gli istituti scolastici e le organizzazioni di volontariato che operano nel sociale e nel settore educativo per prevenire e contrastare il fenomeno dell’alcol-dipendenza, che in Emilia-Romagna si sta diffondendo in maniera sempre più preoccupante.

“Nel 2020, in piena pandemia -ha spiegato Europa verde- il ministero della Salute ha registrato 8,6 milioni di consumatori di bevande alcoliche a rischio, in aumento rispetto al 2019 sia per gli uomini (+6,6%) che per le donne (+5,3%). È aumentata l’esposizione al rischio alcolismo tra le donne, anche tra le minorenni: tra 16 e 17 anni la frequenza delle consumatrici a rischio (40,5%) raggiunge quella dei coetanei maschi (43,8%); tra 11 e 15 anni di età, sono a rischio 10 minori su 100. Cresce anche il binge drinking (ossia bere fino all’ubriacatura) arrivando alla necessità di rivolgersi al pronto soccorso. Importante il protocollo che va nella direzione di approfondire la conoscenza di chi diventerà operatore sul campo, ma occorrono ulteriori misure per contrastare il fenomeno. L’allarme va colto con provvedimenti straordinari”.

La risposta è stata data dall’assessore alla Sanità: “Il problema desta preoccupazione e la Regione ha già messo in atto azioni per la prevenzione. In una conferenza sul tema, organizzata a marzo, è stato coinvolto il mondo scolastico per lavorare sulla prevenzione tra i più giovani. In Emilia-Romagna esiste una rete di 41 centri per il contrasto delle dipendenze che operano all’interno delle Ausl. Recentemente è stato sottoscritto un protocollo di collaborazione tra Regione, Università e società di aiuto alle dipendenze, finalizzato a una formazione specifica. Il Piano di prevenzione regionale 2021-2025 mette al centro l’intercettazione precoce dell’abuso di alcol”.

Europa verde si è detta non soddisfatta: “Sono state elencate misure già note. I dati dimostrano la non efficacia per cui ne servono ulteriori perché la dipendenza tra i giovani continua a diffondersi”.