Era l’inverno scorso, fra i mesi di dicembre e gennaio, quando il Comune di Lugo presentò pubblicamente il nuovo sistema di piste ciclabili che avrebbe messo in sicurezza i percorsi per raggiungere la scuola media Baracca e le scuole dell’istituto San Giuseppe. Si trattava di un progetto innovativo per la nostra città, ma in linea con le politiche per la mobilità sostenibile delle civili città del nord Europa.
Paradossalmente scoppiò il caos.
Mentre in tutta Italia le famiglie chiedevano ai propri Sindaci di realizzare delle piste ciclabili per consentire di raggiungere le scuole, da noi sembrava che i lughesi chiedessero l’opposto!
Se da un lato c’erano le lamentele dei residenti, soprattutto di Via Emaldi, che erano giustamente preoccupati per la perdita di una parte dei posti auto, dall’altro si scatenò l’opposizione, che inscenò un’anacronistica protesta. Perché sì, le piste ciclabili vanno bene, ma a casa degli altri!
Bene fece il Comune di Lugo a credere nella propria idea, perché oggi quel sistema di piste ciclabili è utilizzatissimo. È piacevole vedere la mattina, prima delle 8, la lunga fila di ragazzi che raggiungono la scuola in bicicletta, in autonomia e in sicurezza. È fornendo dei percorsi protetti che s’incentiva nel migliore dei modi l’uso della bicicletta, il mezzo che consente di muoversi nel modo più pratico ed ecologico dentro le città.
Ora però non bisogna fermarsi e occorre completare il percorso iniziato, incrementando il sistema di piste ciclabili del centro di Lugo e istituendo le ciclovie di campagna con il declassamento di strade esistenti, per avere una mobilità sostenibile anche al di fuori del centro storico.
E magari mettendo in sicurezza la pista ciclabile di Viale Marconi che permetterebbe di raggiungere in sicurezza la scuola media Gherardi, ma che ogni giorno, prima delle otto e dopo l’una, quando sarebbe più utilizzata, si trasforma in un parcheggio abusivo e selvaggio.