Gli adempimenti a carico degli imprenditori, purtroppo, non sono sempre facilmente comprensibili: per questo motivo Fipe – Federazione italiana Pubblici Esercizi di Confcommercio Imprese per l’Italia, ha voluto realizzare per tutti i suoi associati un vademecum che aiuti loro ad applicare le normative tema di Lavoro, Salute e Sicurezza e Igiene e Sanità.

Il manuale, presentato questo pomeriggio agli imprenditori del territorio, da Confcommercio Ascom Faenza in collaborazione con FIPE attraverso un dibattito tra autorità controllanti ed imprese, arriva in un momento delicato per gli imprenditori del settore alimentare e dei pubblici esercizi, poiché i controlli ai fini igienico sanitari da parte degli organi competenti sono sempre più rigidi e frequenti. Per questo occorre non farsi trovare impreparati e poter dimostrare di lavorare sempre nel rispetto delle regole per evitare pesanti sanzioni a carico dell’azienda.

«Alla luce dei continui controlli che si stanno verificando all’interno dei pubblici esercizi – ha spiegato il Direttore di Confcommercio Ascom Faenza, Francesco Carugatiabbiamo creato uno strumento per aiutare l’esercente nello svolgimento dell’attività di somministrazione. Con questo Vademecum l’imprenditore avrà sempre a portata di mano un unico strumento che fotografa l’azienda sotto tutti gli aspetti (igiene dei luoghi e del personale, sicurezza alimentare e sicurezza sul lavoro, titoli abilitativi e autorizzazioni obbligatorie per legge). In ogni momento sarà così possibile verificare se si è in possesso di tutti i requisiti previsti dalle norme di Legge e, in caso di carenza, intervenire in tempo per sanarli, evitando, in caso di controlli degli organi preposti, di incorrere in multe e sanzioni».

Il Vademecum illustra le corrette norme comportamentali e linee guida da tenere nelle proprie aziende, consigli su come affrontare i controlli e le migliori modalità di approccio con gli ispettori soffermandosi sia sui doveri, ma anche sui diritti dei controllati.  Per facilitarne la comprensione sono stati anche realizzati, con la collaborazione della Asl di Milano, 5 video tutorial che simulano una vera ispezione in un ristorante a cui si può accedere utilizzando il codice QR pubblicato in copertina. Il volume analizza nei dettagli le tre tipologie di ispezione specificando regole, autorità competenti, poteri ispettivi, modalità di svolgimento dei controlli, verbali, sanzioni, conciliazioni. Da segnalare anche una sezione in cui è stata elaborata una check list di autovalutazione, giusto per conoscere e tenere sotto controllo ogni aspetto.

  • Questo vademecum vuole essere uno strumento di sintesi e di facile lettura, ma non semplicistico. Un supporto che aiuti gli imprenditori a districarsi nel mondo delle normative e, soprattutto ad applicarle nel modo corretto. Questo per noi è anche un importante passo per ridurre le distanze tra impresa e Pubblica Amministrazione e per rendere più facile il dialogo tra le due parti – ha concluso il Presidente di Confcommercio della Provincia di Ravenna, Paolo Caroli – Abbiamo chiesto una collaborazione agli organi di controllo per capire cosa deve fare un esercente quando arrivano gli ispettori a controllare la sua attività. Il vademecum sarà uno strumento reale in mano all’esercente che fino a questo momento era mancato.” Vogliamo sostenere le imprese che lavorano nella legalità e combattere l’abusivismo, ma visto il proliferare di feste e sagre nella nostra Provincia chiediamo regole uguali per tutti e con questo intento solleciteremo le autorità competenti, sia a livello nazionale che locale, affinchè i controlli a cui sono soggetti i pubblici esercizi siano estesi immediatamente a tutti coloro che operano a diverso titolo nell’ambito della somministrazione di alimenti e bevande; quello che sta accadendo oggi è una enorme evasione di imposte fiscali e di Iva, di contributi dei lavoratori, di imposte a livello locale oltre alle tariffe dei servizi sempre a livello locale.

Confcommercio Ascom Faenza

I numeri in Italia (Fonte FIPE): L’universo pubblici esercizi è un fenomeno economico, non di costume. Un settore trainante rappresentato da 300mila imprese e 960mila addetti che muovono 43 miliardi di euro di valore aggiunto. Si mangia sempre più fuori casa: tra il 2007 e il 2017 la variazione dei consumi delle famiglie ha fatto segnare un saldo positivo per quanto riguarda ristoranti e alberghi di 6.652 milioni di euro. Solo nel 2017 il 67,1% dei consumatori ha pranzato “fuori” almeno 3-4 volte a settimana. Per la cena i valori si attestano sul 60,9% per almeno 2 volte in sette giorni.

A livello ispettivo (igienico sanitario), nel 2017, 57.974 ristoranti sono stati controllati dalle Asl che hanno accertato 14.032 infrazioni (circa il 25%). Sempre per quanto riguarda questo aspetto, i Nas hanno ispezionato 11.211 ristoranti accertando 5.118 infrazioni (circa il 46%). Le attività di controllo hanno consentito di segnalare 4.424 operatori alle autorità amministrative, 431 alle autorità giudiziarie, nonché di procedere all’arresto di 2 persone. Elevate 7.277 sanzioni amministrative (5.933.653 euro) e contestate 613 di natura penale. Il valore complessivo dei sequestri ha superato i 128 milioni di euro. Le violazioni hanno riguardato la detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione, il mancato rispetto dell’attuazione del piano di autocontrollo, carenze igienico strutturali e la non corretta tracciabilità e irregolarità di etichettatura degli alimenti. Nel 2018 i Carabinieri dei Nas hanno effettuato 2.100 controlli in ambito sicurezza alimentare riscontrando 1.254 violazioni tra penali e amministrative.