protesta dei giovani durante uno degli scioperi climatici

Il consiglio comunale di Faenza, nella seduta del 18 luglio, ha approvato un ordine del giorno per affrontare l’emergenza climatica così come richiesto dai numerosi ragazzi che nei mesi scorsi hanno dato vita al movimento Fridays for future e alle proteste di piazza per chiedere maggiore attenzione verso la salvaguardia del pianeta. L’ordine del giorno, proposto da Partito Democratico, Articolo 1, La Tua Faenza, L’Altra Faenza, è stato approvato con il sostegno anche di Insieme per Cambiare e del Movimento 5 Stelle, mentre Rinnovare Faenza e Lega hanno deciso di non votare il documento o astenersi.

Il documento pone le basi per avviare una serie di iniziative ecosostenibili:

“Premesso che:

  • il pianeta si trova di fronte a profondi mutamenti climatici che, in assenza di azioni concrete, potrebbero portarci, entro pochi anni, ad un punto di non ritorno;
  • il 15 marzo scorso si è tenuto il Primo Sciopero per il Clima, una giornata di mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici promossa dal movimento Fridays For Future, che ha visto più di 1,8 milioni di persone protestare nelle città di tutto il mondo;
  • la politica, ad oggi, non ha messo in atto le azioni risolutive di contrasto, mitigazione e adattamento al collasso climatico ed ecologico richieste durante gli Scioperi Globale per il Clima quando, al contrario, queste dovrebbero costituire la principale priorità nell’agenda politica dei governi di tutto il mondo, delle aziende e dei cittadini;
  • venerdì 24 maggio 2019 si è tenuto il secondo Sciopero Mondiale per il Futuro che ha visto una seconda mobilitazione mondiale contro i cambiamenti climatici e più di 230 città in Italia che hanno richiesto la dichiarazione di emergenza climatica e ambientale;
  • entrambe le mobilitazioni del Fridays for Future hanno trovato riscontro nella partecipazione di numerosi ragazzi che a Faenza hanno manifestato sia il 15 marzo che il 24 maggio 2019;
  • il Comune di Faenza (delibera 216 del 2012) di concerto con tutti gli altri comuni dell’Unione della Romagna Faentina ha aderito alla campagna europea del Patto dei Sindaci, delegando l’Unione stessa alla sottoscrizione del Patto dei Sindaci e alla redazione del Piano di Azione per l’Energia Sostenibile, adottato con delibera n° 29 del 2015 del Comune di Faenza e successivamente con la delibera n° 8 del 2015 il piano è stato approvato dall’Unione della Romagna Faentina;
  • tutti i comuni dell’Unione della Romagna Faentina hanno aderito al Nuovo Patto dei Sindaci denominato “Patto dei Sindaci per il Clima e l’Energia” delegando l’Unione della Romagna Faentina a sottoscrivere il Patto dei Sindaci, a redigere il Piano di Azione per il Clima e l’Energia Sostenibile (PAESC) (Delibera di Consiglio del Comune di Faenza n. 30 del 18/04/19).

Considerato che:

  • la lotta al collasso climatico ed ecologico e la tutela dell’ambiente rappresenta la sfida più grande di sempre per l’umanità;
  • la crisi climatica è una crisi a livello globale e come tale deve essere considerata. Dunque, le azioni unilaterali dei singoli stati non potranno risolvere il problema, se non conciliate in collaborazione con gli altri stati e con il principio di giustizia climatica;
  • noi esseri umani abbiamo parzialmente compromesso in modo irreversibile l’ecosistema terrestre e la sopravvivenza di tutti gli esseri viventi, mettendo in discussione anche la presenza stessa dell’essere umano sul pianeta.

Dato che:

  • i dati sul riscaldamento globale sono allarmanti e, salvo azioni immediate, provocheranno un aumento di temperatura superiore ai 3°C entro il 2100, con effetti devastanti sull’ecosistema terrestre e sulla specie umana;
  • l’ultimo rapporto IPCC-ONU (2018) afferma che l’umanità ha tempo entro, e non oltre, il 2030 per limitare l’incremento della temperatura a 1,5°C ed evitare danni irreversibili al clima;
  • l’ultimo rapporto IPBES-ONU pubblicato il 6 maggio 2019 segnala un declino ecologico “senza precedenti”, affermando che 1 milione di specie animali e vegetali sono a rischio estinzione nel breve periodo per colpa dei cambiamenti climatici e di un sovra sfruttamento di terra e mare, piante e animali.

Dato inoltre che:

  • il dovere morale dello Stato e di tutte le istituzioni locali deve essere quello di rispettare il patto sociale intergenerazionale che impone alle attuali generazioni di lasciare un pianeta vivibile soddisfacendo i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di rispondere ai loro;
  • i preoccupanti effetti del riscaldamento globale e dell’inquinamento ogni anno diminuiscono le aspettative di vita di circa 6,5 milioni di persone in tutto il mondo.

Visto:

  • il rapporto sul Global Environment Outlook (GEO), firmato da più di 250 scienziati;
  • la L. 4 novembre 2016, n. 204, “ratifica ed esecuzione dell’Accordo di Parigi collegata alla Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, adottato a Parigi il 12 dicembre 2015” (GU n.263 del 10-11-2016);
  • la già avvenuta dichiarazione dello stato di emergenza climatica del Regno Unito, della Scozia e dell’Irlanda e di oltre 500 consigli comunali in tutto il mondo, che si sono impegnati formalmente davanti ai cittadini a ridurre le emissioni di gas serra, anche in tempi più brevi rispetto ai termini previsti negli Accordi di Parigi;
  • la dichiarazione di emergenza climatica di Londra, Vancouver e Milano, città appartenenti alla C40;
  • il Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, ha più volte sottolineato l’emergenza e l’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici, sottoscrivendo persino un documento, congiunto con altri quattordici Capi di Stato, in cui si riconosce che «il cambiamento climatico è la sfida chiave del nostro tempo».

IL CONSIGLIO COMUNALE IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA

  • a dichiarare lo stato di emergenza climatica e ambientale, riconoscendo le responsabilità storiche del cambiamento climatico;
  • ad attuare ogni sforzo possibile, in relazione alle competenze del Comune di Faenza, per contenere l’aumento della temperatura globale entro 1,5°C, confermando gli impegni dei sei comuni aderenti all’Unione della Romagna Faentina di:
    1. ridurre le emissioni di CO2 (e possibilmente di altri gas climalteranti) di almeno il 60% entro il 2030, in particolare mediante una migliore efficienza energetica e un maggiore impiego di fonti di energia rinnovabili e con l’obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni entro il 2050;
    2. accrescere la resilienza del territorio adattandolo agli effetti del cambiamento climatico;
    3. condividere la visione, i risultati, l’esperienza e il know-how con le altre autorità locali e regionali dell’UE e oltre i confini dell’Unione attraverso la cooperazione diretta e lo scambio inter pares, in particolare nell’ambito del patto globale dei sindaci;
  • a dare massima priorità al contrasto al cambiamento climatico garantendo le necessità di base per la sopravvivenza e la rigenerazione degli ecosistemi;
  • a implementare le misure di contrasto, mitigazione e adattamento, secondo il principio di giustizia climatica, cioè i costi della transizione non devono gravare sulle fasce più deboli della popolazione ma devono essere sostenuti soprattutto da chi ha causato maggiormente i danni ambientali;
  • a intensificare il coinvolgimento attivo di associazioni, cittadini, quartieri ed attività produttive nel processo di individuazione delle criticità ambientali e nella loro risoluzione;
  • a intraprendere azioni volte ad anticipare il recepimento della “Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio dell’Unione europea sulla riduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente”, adottata il 26 marzo 2019 in prima lettura e approvata nella sua versione definitiva il 21 maggio 2019, che pone in particolare l’attenzione sui prodotti di plastica usa e getta;
  • ad accelerare la partenza, su tutto il territorio faentino, della raccolta differenziata dei rifiuti;
  • a predisporre annualmente documenti di monitoraggio e verifica delle emissioni di CO2 sul territorio e di produzione di energie rinnovabili, sia sul fronte pubblico che privato, anche tramite la riforestazione urbana, informando periodicamente il Consiglio Comunale in merito ai dati più aggiornati a disposizione, dandone quindi evidenza pubblica e rendendo tali documenti facilmente reperibili;
  • a sviluppare e sostenere iniziative per favorire l’utilizzo della bicicletta per gli spostamenti urbani, anche lavorativi, sviluppando e integrando la rete di piste ciclabili, favorendo poi anche l’utilizzo dei mezzi pubblici per quelli urbani ed extraurbani;
  • ad impegnarsi, anche attraverso controlli frequenti, a far rispettare il Decreto Presidente Repubblica 16 aprile 2013, n. 74, “Regolamento recante definizione dei criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell’acqua calda per usi igienici sanitari”;
  • a promuovere, in tutte le scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale, iniziative per far conoscere la presente Dichiarazione di Emergenza Climatica, attraverso attività eseguite da associazioni e/o professionisti competenti in materia e con eventuali fondi da individuarsi nel bilancio;
  • a tenere in forte considerazione la presente dichiarazione di emergenza climatica, gli obiettivi e gli indirizzi qui contenuti per la futura stesura dei documenti di pianificazione (quali PUG, PAESC, ecc);
  • a farsi parte attiva presso il Governo e la Regione Emilia-Romagna, sollecitando provvedimenti analoghi”.