“Proseguono in quest’ultimo scorcio di campagna elettorale le visite che Paolo Cavina sta portando avanti con i principali attori del mondo produttivo, a queste si aggiungono i numerosi incontri che come gruppo di Fratelli d’Italia stiamo avendo con le principali imprese della città”. A spiegarlo è Stefano Bertozzi, capolista di Fratelli d’Italia all’interno della coalizione di centrodestra.

“Nel raccogliere gli spunti d’attenzione, i suggerimenti e le richieste di aiuto vere e proprie da parte del mondo dell’impresa, emergono tra gli altri questi aspetti caratterizzanti:

– Investimento infrastrutturale che decongestioni il traffico lungo l’asse della via Emilia sia in direzione Forlì-Faenza sia in direzione Imola-Faenza.

– Adeguamento strutturale delle attuali vie di comunicazione totalmente inadeguate per gestire in sicurezza ed efficienza l’attuale mole di veicoli

– Riduzione del costo dell’energia

Fratelli d’Italia sostiene da tempo la necessità di intervenire in maniera decisa su questi aspetti, ed in questo abbiamo trovato lo sprone e la sponda di Paolo Cavina. Ci troviamo di fronte ad un’urgente necessità che la prossima amministrazione dovrà necessariamente gestire: ottenere l’inserimento del progetto “tangenziale sud” o “tangenziale di pianura” che dir si voglia, nell’ambito dei progetti recovery plan così da ottenere l’accesso ai fondi potenzialmente stanziati dal recovery fund.

L’Amministrazione Comunale Faentina avrà quindi l’urgentissimo compito di avviare una rapida fase progettuale che non potrà essere strutturata sulla viabilità esistente tout court, ma dovrà prevedere la realizzazione di nuovi tratti che velocizzino e decongestionino anche le vie secondarie. Un progetto ecologicamente sostenibile, con un impatto verde legato al minor tempo necessario alla percorrenza e che consentirà, questo sì, di eliminare molto del traffico pesante dal perimetro urbano.

L’Amministrazione Comunale Faentina dovrà farsi promotrice affinché in seno all’Unione della Romagna Faentina venga politicamente data priorità alla realizzazione effettiva del casello autostradale di Castel Bolognese (perché questi dovrebbero essere i compiti di un’unione politica territoriale, non la gestione dei giardini) con benefici indiretti per Faenza e per il comprensorio.

L’Amministrazione Comunale Faentina dovrà farsi carico di sviluppare, anche in antitesi agli interessi particolari di Hera se necessario, un progetto comunale di recupero delle energie di risulta dei termovalorizzatori e dei biodigestori già presenti ed attivi nell’ambito del perimetro comunale.

L’Amministrazione Comunale Faentina dovrà farsi politicamente carico di sostenere dal territorio le iniziative di tutti coloro che ritengono indispensabile sbloccare le trivellazione al largo delle coste ravennati, perché questo non porta danno solo al Comune capoluogo di Provincia ma anche a Faenza, all’indotto produttivo, alle imprese e alle famiglie per l’impatto che a breve avremo sul costo dell’energia (Pulita).

Serve uno sforzo progettuale sostenuto da una coesa ed unitaria azione politica, per questo esprimiamo profonda preoccupazione per il ruolo che un movimento anti-produttivo, anti-sviluppo, anti-infrastrutture e smaccatamente filo assistenzialista come il M5S (che non ha sottoscritto il programma del candidato Massimo Isola) potrebbe esercitare nella malaugurata, seppur remota ipotesi, che si trovasse al governo della città.

Non possiamo perdere l’unica possibilità di aiuto effettivamente efficace che questa Unione Europea sta attivando in inutili per quanto estemporanei rivoli assistenzialistici, a cui troppo spesso il governo giallo-rosso e i suoi epigoni locali, ci hanno abituato.

Non si può bloccare lo sviluppo di un territorio e la libera ed efficiente circolazioni di merci e persone, perché non tutti hanno la possibilità di spostarsi con auto blu e scorta ministeriale per incontrare i propri elettori, chiedendo di identificare un Parlamentare dell’altro schieramento che in streaming (un tempo così caro al movimento dell’onorevole Di Maio) fa notare l’inopportunità e l’incoerenza di questo atteggiamento”.