La Biblioteca Libertaria “Armando Borghi” (BLAB), in collaborazione con la Biblioteca Comunale “Luigi Dal Pane” di Castel Bolognese, organizza un ciclo di due incontri pubblici dedicati al tema della condizione femminile oggi. Scopo degli incontri è quello di riflettere sulla situazione attuale delle donne in Italia e in altri paesi, caratterizzata da un nuovo protagonismo e dalla spinta alla autodeterminazione, ma anche dalla necessità di difendere conquiste e diritti civili che si pensava fossero ormai inalienabili e che sono invece sottoposti a nuovi attacchi, inquadrabili in una più generale regressione culturale e politica in corso.

Il primo evento avrà luogo il sabato 16 novembre 2019, alle ore 16:00, e sarà dedicato a La rivoluzione delle donne in Rojava e l’esperienza del confederalismo democratico. Relatrici: Norma Santi e Carlotta Pedrazzini. Introduce Rosanna Ambrogetti. Il secondo appuntamento, dal titolo Nessuna resti indietro, è previsto per il venerdì 29 novembre 2019, alle ore 20,45. Relatrici: Dora Palumbo e Alice Libera Melandri. Introduce Carla Atlante. Entrambi gli incontri si terranno a Castel Bolognese, nel Teatrino del Vecchio Mercato, via Rondanini 19.

16 novembre : Rojava, cronache di una rivoluzione senza stato. E’ possibile l’emancipazione delle donne in un contesto di guerra?

Il 19 luglio 2012 è iniziata la rivoluzione nel Rojava, un territorio costituito dai tre cantoni di Afrin, Kobane e Cizire, nel nord est della Siria e a sud della Turchia. Il Movimento per la Libertà del Kurdistan dichiarava nel gennaio 2014 l’autonomia amministrativa del Rojava e nel mese di marzo rendeva pubblico il Contratto Sociale con i principi del Confederalismo democratico un sistema di autogoverno basato sulle Comuni confederate e le assemblee popolari, l’ecologia sociale e la rivoluzione delle donne. Dal 2014 ad oggi nell’area dell’Eufrate sono state istituite 890 comuni di cui 548 nel cantone di Kobane, liberata dallo stato islamico nel gennaio 2015. Le comuni comprendono 20/150 case e possono scegliere la loro lingua di istruzione. Sono stati 7 anni di resistenza, autodifesa e liberazione dalla barbarie dello stato islamico e dalle imprese neocolonialiste dello stato turco. Sono stati anche anni di speranza e autogestione di un sistema sociale e economico senza stato. In questi anni di emancipazione individuale e sociale in prima fila sono state le donne e i giovani. Tutto il XX secolo è stato costellato di persecuzione e massacri per i popoli che vivono in quei territori da parte anche dello stato siriano ma la caparbietà delle donne curde le ha rese ribelli e la loro autorganizzazione denominata Movimento delle Donne Libere ha reso possibile in molte aree di scardinare per molte la mentalità tradizionale patriarcale in una prospettiva sociale comunalista e libertaria. Il 9 ottobre 2019 lo stato turco ha intensificato la guerra sferrando bombardamenti aerei e attacchi da terra supportata dai gruppi jidahisti contro la popolazione curda protagonista nel mese di marzo 2019 della caduta di Baghuz ultima roccaforte dell’ISIS.

Norma Santi: (1967) artista visuale contemporanea, vive a Roma e opera in Italia e all’estero. Attivista libertaria, studiosa di anarchismo sociale, ecologismo e tematiche di genere partecipa al movimento di solidarietà al Rojava dal 2012. Su questo argomento ha scritto e tradotto articoli per vari periodici. Ha pubblicato per il sito e il progetto di ricerca IAPh-Italia (2016) e ha collaborato alla versione in italiano del libro di M. Bookchin La prossima rivoluzione. Dalle assemblee popolari alla democrazia diretta (BFS, 2018). Ha curato insieme a Salvo Vaccaro La sfida anarchica nel Rojava (BFS, 2019).

Carlotta Pedrazzini : (1989) fa parte della redazione di «A rivista anarchica» (Milano). Da anni segue con particolare attenzione il movimento femminista, sul quale ha pubblicato diversi articoli. Studiosa di Emma Goldman, ha curato il libro Un sogno infranto. Russia 1917 (Zero in Condotta, 2017), una raccolta di testi e documenti di Goldman, mai pubblicati in Italia, sulla rivoluzione russa del 1917.

29 novembre: Nessuna resti indietro. La condizione femminile oggi in Italia e in altri paesi, tra autodeterminazione e difesa di conquiste e diritti civili.

Nel corso degli ultimi decenni la condizione della donna è enormemente migliorata, soprattutto nei paesi dell’occidente. Ciò nonostante, in tutto il mondo, permangono situazioni di gravi disuguaglianze. E, anche in Italia, c’è chi manovra perché la donna “resti al suo posto” (cioè sottomessa). Durante l’incontro Nessuna resti indietro rifletteremo insieme circa la disapplicazione della legge sull’interruzione volontaria della gravidanza, sul disegno di legge Pillon, sulle discriminazioni di genere, per contribuire a contrastare tali manovre. Con uno sguardo anche a ciò che succede in altri paesi europei, come la Polonia e l’Ungheria, dove i diritti delle donne sono pesantemente sotto attacco

Alice Libera Melandri: (1977) vive a Forlì e lavora in un patronato sindacale. Si occupa da anni di femminismo, temi lgbtqi+ e tematiche di genere. Si dedica anche, da autodidatta, ai women e gender studies. Attiva nell’associazionismo femminista, ha fatto parte del Tavolo delle Associazioni contro la violenza alle donne di UDI Forlì Cesena, con cui ha realizzato alcuni progetti. Fa parte attivamente anche dell’associazione Lgbtqi+ “Un Secco No alle Discriminazioni” sin dalla sua fondazione e da un paio di anni partecipa ed anima il collettivo di genere (universitario) REA, sempre a Forlì. Ha partecipato alle assemblee bolognesi di “Non Una Di Meno” e alle iniziative a Roma in occasione della Giornata Mondiale contro la Violenza alle Donne. Sta cercando, con alcune sodali, di far nascere un gruppo di N1DM anche a Forlì. Si definisce una transfemminista intersezionale.

Dora Palumbo: (1962) geologa, dopo la laurea ha svolto a lungo attività di libera professionista, collaborando inoltre a numerose ricerche con il Dipartimento di Geofisica e Vulcanologia dell’Università di Napoli e con il CNR. Dal 1999 ricopre l’incarico di funzionaria, con qualifica di specialista in Ambiente, presso la Regione Emilia-Romagna. E’ attualmente consigliera del Comune di Bologna (Gruppo Misto-Nessuno Resti Indietro). Fa parte della redazione della rivista libertaria «Cenerentola». Il suo impegno politico è rivolto principalmente alla difesa dell’ambiente, dei diritti dei più deboli e all’emancipazione femminile.