Dopo oltre 7 ore di discussione, approvato il bilancio del Comune di Ravenna

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Dopo oltre 7 ore di discussione in consiglio comunale, giovedì è stato approvato il bilancio del Comune di Ravenna. Da una parte in questi giorni le opposizioni hanno criticato la manovra per l’aumento della tassazione locale, strategia non adottata da alcuni comuni limitrofi come Ferrara, Forlì o Rimini; dall’altra la maggioranza ha sottolineato come si è garantita la continuazione dei servizi educativi, sociali, culturali e ambientali a fronte di un aumento delle spese, dovuto all’inflazione e al caro prezzi sia in campo energetico, sia in campo edilizio. Ravenna inoltre non ha più potuto godere della rateizzazione dell’Imu sulle piattaforme. 

Il bilancio di parte corrente quota complessivamente oltre 217 milioni di euro. La spesa per investimenti per il 2023 è prevista in quasi 117 milioni di euro: oltre 51 per la viabilità e la pubblica illuminazione, quasi 30 per l’edilizia scolastica, quasi 2 per l’edilizia sportiva, 3,4 per il patrimonio storico/culturale, 8,7 per interventi a rilevanza sociale, oltre 6,5 per la tutela dell’ambiente e del territorio e il verde urbano.

 

Durante la discussione in consiglio comunale il gruppo Lega Salvini premier ha posto l’accento sull’aumento della tassazione, in particolare dell’Irpef che risulta una flat tax che tocca il ceto medio, quando si sarebbe potuto fare come altri Comuni, ad esempio Ferrara, che investe senza tassare i cittadini. Ha anche evidenziato che sarebbe stato possibile dilatare nel tempo alcune opere strutturali dando priorità a quelle inderogabili e rimandando le meno urgenti.

Il gruppo La Pigna-Città-Forese e lidi ha sottolineato che la situazione odierna è figlia di una mancata capacità di amministrare e non dei ridotti trasferimenti di questo governo. Ha definito il bilancio inaccettabile per l’aumento delle imposte che gravano su settori già in crisi, come l’agricoltura, per i tagli al museo Mar e biblioteca Classense per dirottarli sulla Fondazione RavennAntica per ripianarne il deficit.

Il gruppo Fratelli d’Italia ha criticato il bilancio definendolo conservativo e incentrato al mantenimento della struttura e di ciò che è cristallizzato da anni di governo del centro sinistra costretto ad aumentare le tasse. Ha descritto la situazione di Ravenna come una città non attrattiva per le imprese, dove non funzionano la raccolta differenziata, la sanità e dove i giovani sono costretti a migrare. A turismo e cultura vanno solo briciole.

Il gruppo Viva Ravenna ha affermato che quando si alzano le tasse significa che non c’è creatività, come non c’è un piano per il turismo e per il commercio. Se l’imprenditoria va in crisi potrebbe essere in difficoltà nel continuare a pagare le tasse e potrebbe essere messo in crisi il sostegno al welfare della comunità. Sottolinea all’Amministrazione che i cittadini che saranno più tassati chiederanno conto del mantenimento dei servizi.

Il gruppo Ravenna Coraggiosa ha sottolineato che è proprio dell’attuale Governo la finanziaria che prevede meno risorse ai Comuni e ritiene che il Pnrr sia una grande opportunità per incidere sul nuovo volto della città, in particolare per quanto riguarda l’edilizia scolastica e il risparmio energetico attraverso la transizione ecologica, gli investimenti sulla ciclopedonalità. Ha auspicato che si possa tornare ad investire di più in cultura.

Il gruppo Lista de Pascale ha evidenziato che il Comune di Ravenna è uno dei meno indebitati del Paese e che portare ad esempio altri Comuni, come Ferrara, che sembrano più virtuosi è fuorviante. Ha spiegato che a Ravenna le tasse non erano cresciute da 10 anni mentre Ferrara lo aveva fatto recentemente, che Ravenna farà investimenti per 117 milioni e Ferrara per 80 e che il debito di Ravenna è di 12 milioni a fronte degli 81 di Ferrara.

Il gruppo Lista per Ravenna-Polo civico popolare ha contestato le impostazioni del bilancio per il rilevante aumento dei tributi, perché non si è risparmiato dove si doveva, perché non c’è una politica di ampio respiro e a lungo termine. Ha descritto le problematiche su cui occorrerebbe intervenire: commercio ambulante in crisi, eccessivo consumo di suolo, ospedale declassato, soldi dell’Imu delle piattaforme non investiti in sicurezza del litorale.

Il gruppo Pd ha espresso apprezzamento per un bilancio che lascia i conti in sicurezza pur in presenza di minori risorse statali e minori entrate per la diminuzione dell’Imu delle piattaforme. Inoltre, ha evidenziato il mantenimento dei servizi e l’incremento della spesa per il sociale rispetto al precedente bilancio. Ha rimarcato, pur nella difficile congiuntura per il post Covid e il conflitto Russia-Ucraina, l’importanza degli investimenti per 117 milioni di euro.

Il gruppo misto ha puntualizzato che non si è perso il coraggio di investire in settori che promuovono la crescita, porto, infrastrutture, turismo, piccola e media impresa, e che si è stati costretti ad aumentare i tributi. Ha espresso apprezzamento per il sostegno alla disabilità, alla popolazione anziana, all’incremento degli alloggi e dei servizi domiciliari, agli investimenti per l’efficientamento energetico. Ha auspicato che si possano avere maggiori risorse per la cultura.

Il gruppo Pri ha sottolineato che l’aumento delle imposizioni fiscali si è reso necessario per sostenere la progettualità complessiva dei servizi, compresi alcuni che in altre realtà territoriali non ci sono come gli insegnati di sostegno per gli studenti che sono interamente pagati dal Comune. A fronte di un difficile momento storico la sfida che riguarda i progetti legati ai fondi Pnrr rappresenta una grande opportunità di cui Ravenna è protagonista.

Il gruppo Movimento 5 stelle in merito alle critiche dell’opposizione sull’aumento dell’imposizione fiscale ha ribattuto che a livello nazionale il Governo ha presentato 12 tra condoni fiscali e sanatorie. Ha sottolineato che la politica di questa Amministrazione pone il cittadino al centro e pensare di vendere le società partecipate per fare profitto è una scelta che penalizzerebbe proprio i cittadini perché crescerebbero i costi dei servizi.

Forza Italia Berlusconi per Ancarani-Primavera Ravenna ha dichiarato il proprio voto contrario, in maniera netta perché mette pesantemente le mani nelle tasche dei ravennati. Ha criticato la politica dell’Amministrazione comunale perché per anni non ha risparmiato come sarebbe stato necessario andando ad agire sulla cosiddetta spesa comprimibile come era stato sempre suggerito.