«Siamo in tanti, contrariamente a quello che si vuole far credere». Sono le parole di «Ravenna per la scuola», che anche domenica 14 marzo ha manifestato in piazza del Popolo a Ravenna per il rientro in classe e che precisa come non sia un’organizzazione ma uno strumento di raccordo locale tra vari soggetti, gruppi e associazioni, che hanno a cuore il diritto all’istruzione in presenza: «Il nostro scopo è portare al centro dell’attenzione di tutti i cittadini e le cittadine di Ravenna, così come delle istituzioni locali e nazionali, con carattere di massima urgenza, i diritti calpestati dei minori, tra cui anche il diritto alla salute».

Tra i partecipanti ci sono Arge, Priorità alla Scuola, MCE, Persone contro la Dad (che aderisce alla Rete Nazionale per le scuole in presenza), tutti accomunati dalla convinzione che il bilancio costi-benefici, nella chiusura delle scuole, sia a sfavore della chiusura, opinione supportata da importanti studi e dalle voci più autorevoli della pedagogia come Daniele Novara, e della scienza, come l’epidemiologa, statistica e docente universitaria Sara Gandini: «Daniele Novara  è sceso in piazza Piacenza per affermarlo insieme alle famiglie piacentine: ci sembra un segnale non da poco. Il Centro Europeo per il controllo delle malattie (che analizza i dati di 28 paesi europei) ritiene che siano più rilevanti i danni in termini di salute derivanti dalla chiusura delle scuole, che non il contrario: infatti in tutta Europa le scuole sono aperte. Priorità alla scuola sta promuovendo manifestazioni su tutto il territorio nazionale tra cui l’ultima, a Torino, con più di 2000 persone e appoggia lo sciopero Cobas del 26 marzo. Pas chiede che vengano riaperte le scuole e impostato con massima urgenza un piano straordinario che consenta di tenerle aperte (abolizione delle classi pollaio, investimenti sull’edilizia scolastica etc.). Contemporaneamente si sta creando una Rete nazionale per la scuola in presenza che farà una manifestazione simbolica domenica 21 marzo e a cui hanno aderito numerose associazioni di tutta Italia: la rete nazionale è focalizzata in modo specifico solo sulla riapertura con l’idea che la scuola sia un servizio essenziale e che la salute dei bambini è a rischio».

A Ravenna si terranno, con tutta probabilità, entrambe le manifestazioni: «Come affermava Piero Calamandrei, “se si vuole che la democrazia prima si faccia e poi si mantenga e si perfezioni, si può dire che la scuola a lungo andare è più importante del Parlamento della Magistratura e della Corte costituzionale. Trasformare i sudditi in cittadini è miracolo che solo la scuola può compiere”».