<<L’AUSL Romagna affitta dalle cooperative o da altre società private medici a gettone per le pediatrie ospedaliere di Ravenna, Faenza e Lugo. I concorsi per nuove assunzioni sono andati deserti perché nessuno vuole più lavorare in reparti che, a causa dei tagli continui di personale applicati da anni, impongono turni massacranti di lavoro e dove occorre assumersi responsabilità elevate essendone pazienti dei bambini. Insieme alla legittima fornitura dei servizi di mensa e pulizie, queste cooperative e società offrono anche dei medici, nonostante che il Consiglio di Stato abbia dichiarato, con una sentenza del marzo scorso, l’illegittimità della fornitura di personale medico>> dichiara Stefano Donati, candidato alle elezioni regionali Lista Civica “Borgonzoni Presidente”, nonché consigliere territoriale Centro Urbano – Lista per Ravenna.

<<Per ANAAO ASSOMED (Associazione dei Medici Dirigenti): “Si tratta di procedure illegittime con appalti fittizi, di fatto per fornire ore lavoro anonime, con l’inserimento di personale esterno integrato nel ciclo lavorativo del servizio pubblico, e per di più a prescindere dalla qualità del risultato, sovvertendo il normale funzionamento del servizio stesso con conseguenti responsabilità amministrative ed erariali. Si riducono le garanzie sulla sicurezza, sulla qualità delle prestazioni erogate e sul benessere organizzativo e operativo delle equipe interessate, con forte influenza sulle responsabilità medico-legali di tutti i colleghi ospedalieri”. Secondo Francesco Medici, consigliere nazionale ANAAO: “Stiamo regalando interi pezzi del nostro sistema sanitario nazionale al privato, che infatti si sta attrezzando per farsi trovare pronto a rispondere a una domanda che sarà enorme in assenza dell’offerta pubblica, in un mercato sempre più florido”.>>

<<Undici organizzazioni sindacali dei medici e dei sanitari sono arrivate a questa drammatica conclusione: “Si prevede, in assenza di significativo e radicale cambiamento nelle scelte politiche regionali, una Sanità del prossimo futuro che, salvaguardando solo le cosiddette ‘eccellenze’ ad altissima specializzazione e ad altissimo costo, releghi l’Ospedale di prossimità e non, ed il Territorio intero ad un ruolo sempre meno efficiente, tale da favorire l’unica soluzione di una privatizzazione gestita dalle grandi Compagnie Assicurative, decretando con ciò la fine del Servizio Pubblico Sanitario ed il ritorno alla salute per censo e possibilità economiche”.>>

<<La decantata integrazione fra gli ospedali dell’Area Vasta di Romagna è stata un vero fallimento. Non solo sono diventate lunghissime e inefficienti le procedure di acquisto dei beni e servizi, ma non si è dato neppure seguito alla regola secondo cui i medici avrebbero dovuto distribuirsi negli ospedali in base alle necessità temporanee delle prestazioni da effettuare. E il più danneggiato da questo andazzo è il Santa Maria delle Croci di Ravenna, il più grande ospedale romagnolo>>.

<<Questa è l’eccellenza sanitaria emiliano-romagnola di cui si vanta il PD, per bocca anche del sindaco di Ravenna, presidente della Conferenza Sociale e Sanitaria dell’AUSL Romagna, organo di indirizzo e di controllo politico-amministrativo, dunque corresponsabile delle sofferenze del nostro sistema ospedaliero locale. Noi, con Lucia Borgonzoni presidente della Regione, rimetteremo al centro il sistema sanitario pubblico, a garanzia di tutte le fasce sociali, a partire da chi non può permettersi di farsi servire dalle strutture private>> conclude Stefano Donati.